“La cultura del saper fare è nel nostro DNA e abbiamo il dovere di potenziarlo” ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto all’inaugurazione di White, seguita dalla presentazione della piattaforma per le aziende italiane nella prossima Fashion Week di Shanghai. A parte l’iniziativa che vede finalmente fare sistema, la nostra capacità artigianale salta agli occhi nella settimana della moda milanese. Basta pensare alle borse di Borbonese con l’onda nei materiali più diversi dalla paglia al PVC (foto in alto). O agli abiti di Angelo Marani, ora disegnati dalla figlia Giulia, che ha saputo mantenere il patrimonio di tradizioni manifatturiere del padre. Così, nella collezione ispirata a Frida Kahlo, ci sono ricami e lavorazioni superlative. Con l’aggiunta di quel tocco di contemporaneità per chi rifugge da banalità e omologazione. Stampe inedite, broccati, jacquard di seta, ma anche materiali tecnici caratterizzano i capi di Hanita. L'ispirazione è il viaggio, ma più come forma mentis che riferito a luoghi precisi. Stravolgere l’etnico è l’obiettivo di Samuele Failli, che nei sandali osa rivisitare materiali e linee. Dall’uso della rafia intrecciata a mano ai tacchi particolari. Guardano agli anni ’90 le scarpe di Alberto Guardiani. Ecco zatteroni con materiali a contrasto, riflettente e opaco, e mocassini iperleggeri con logo glitterato. “Nata con la camicia” definisce con humour la sua collezione Rossella Jardini. E, infatti, tutto parte da una camicia, prevalentemente in popeline che si sviluppa dallo chemisier alla giacca, fino ai pantaloni. In cotone da camiceria i trenta capi di Isola Marras con cui debutta Efisio Marras in una speciale presentazione a White. Dall’intimo al costume, dal body allo spolverino, è un guardaroba completo, fresco e lineare. Elementi come impunture, asole, bottoni diventano dettagli di stile come le stampe di foto in bianco e nero, realizzate dallo stesso Efisio quindicenne. Interamente made in Italy le borse di Laura Di Maggio, tra gli artigiani di White. Come Anna Siciliano che nella sua piccola azienda del Salento crea abiti in lino e seta con ricami a mano, deliziose pochette di giunco intrecciato e borse-cestini con rametti di ulivo. Arte e moda ancora una volta insieme nella capsule di 15 pezzi di Federica Frumento: rivisitazioni di opere del Caravaggio dell’artista colombiano Bayter(nella foto al centro) e dipinti informali di Barbara Stretti sono stampati su maglie in cashmere e seta o cashmere e cotone. Raccontano Portofino e si ispirano ad attrici frequentatrici del luogo, da Brigitte Bardot a Gina Lollobrigida, i bikini e gli interi di Malaspiga. Tutta italiana anche la collezione Sette presentata a White Studio: un nuovo modo di concepire la T-shirt(foto in basso).
venerdì 22 settembre 2017
NOSTRA ECCELLENZA
“La cultura del saper fare è nel nostro DNA e abbiamo il dovere di potenziarlo” ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto all’inaugurazione di White, seguita dalla presentazione della piattaforma per le aziende italiane nella prossima Fashion Week di Shanghai. A parte l’iniziativa che vede finalmente fare sistema, la nostra capacità artigianale salta agli occhi nella settimana della moda milanese. Basta pensare alle borse di Borbonese con l’onda nei materiali più diversi dalla paglia al PVC (foto in alto). O agli abiti di Angelo Marani, ora disegnati dalla figlia Giulia, che ha saputo mantenere il patrimonio di tradizioni manifatturiere del padre. Così, nella collezione ispirata a Frida Kahlo, ci sono ricami e lavorazioni superlative. Con l’aggiunta di quel tocco di contemporaneità per chi rifugge da banalità e omologazione. Stampe inedite, broccati, jacquard di seta, ma anche materiali tecnici caratterizzano i capi di Hanita. L'ispirazione è il viaggio, ma più come forma mentis che riferito a luoghi precisi. Stravolgere l’etnico è l’obiettivo di Samuele Failli, che nei sandali osa rivisitare materiali e linee. Dall’uso della rafia intrecciata a mano ai tacchi particolari. Guardano agli anni ’90 le scarpe di Alberto Guardiani. Ecco zatteroni con materiali a contrasto, riflettente e opaco, e mocassini iperleggeri con logo glitterato. “Nata con la camicia” definisce con humour la sua collezione Rossella Jardini. E, infatti, tutto parte da una camicia, prevalentemente in popeline che si sviluppa dallo chemisier alla giacca, fino ai pantaloni. In cotone da camiceria i trenta capi di Isola Marras con cui debutta Efisio Marras in una speciale presentazione a White. Dall’intimo al costume, dal body allo spolverino, è un guardaroba completo, fresco e lineare. Elementi come impunture, asole, bottoni diventano dettagli di stile come le stampe di foto in bianco e nero, realizzate dallo stesso Efisio quindicenne. Interamente made in Italy le borse di Laura Di Maggio, tra gli artigiani di White. Come Anna Siciliano che nella sua piccola azienda del Salento crea abiti in lino e seta con ricami a mano, deliziose pochette di giunco intrecciato e borse-cestini con rametti di ulivo. Arte e moda ancora una volta insieme nella capsule di 15 pezzi di Federica Frumento: rivisitazioni di opere del Caravaggio dell’artista colombiano Bayter(nella foto al centro) e dipinti informali di Barbara Stretti sono stampati su maglie in cashmere e seta o cashmere e cotone. Raccontano Portofino e si ispirano ad attrici frequentatrici del luogo, da Brigitte Bardot a Gina Lollobrigida, i bikini e gli interi di Malaspiga. Tutta italiana anche la collezione Sette presentata a White Studio: un nuovo modo di concepire la T-shirt(foto in basso).
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