Ultimo giorno di
sfilate a Milano. Il popolo della moda, dopo il green carpet della sostenibilità, si prepara a partire per Parigi.
Apre Daizy Sheely che riassume tutti i temi di tendenza. Dal plissé soleil alle frange, dalle piume agli
accostamenti a sorpresa di materiali.
Così il pizzo femminilizza il denim. L' abito in tessuto maschile è fasciante con
audace scollatura(foto al centro). Giada, marchio italiano disegnato da Gabriele
Colangelo di proprietà cinese, sfila nelle sale della Pinacoteca di Brera. E la
gente in piedi a pochi centimetri dai capolavori del ‘500 dà i brividi. La
verticalità è il punto forte della collezione. Abiti, giacche, spolverini, in
pelle e in tessuto, scendono fluidi. I
colori sono delicati come gli accostamenti, i tagli essenziali, i ricami
preziosi. Ritorna a Milano, dopo il debutto nel 2016 al teatro Armani, Mitsuro
Nishizaki con Ujoh, marchio del 2009. “Un nome di fantasia scelto per il
suono” spiega. Trentanove anni, nato nella Prefettura di Fukui da dove vengono
molti dei materiali usati, Mitsuro ha lavorato per sette anni con Yohji
Yamamoto, da cui ha preso la passione per reinterpretare il tailoring. Le
asimmetrie sono prevalenti, evidenti sia sul davanti sia sul retro dei capi.
Molti i dettagli funzionali oltre che esteticamente validi.Come i tagli sulle
maniche chiudibili con cordoncini(foto
in alto). SSheena, brand creato da Sabrina
Mandelli, special Guest di White, chiude le sfilate. E la passerella si sposta
dalla Sala delle Cariatidi in un’area al centro di Piazza Duomo con bianchi
divani e palloncini.La urban catwalk,
con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e il patrocinio del
Comune di Milano, è un ulteriore modo per rendere partecipe la città della
fashion week (foto in basso). L’ispirazione della collezione vaga dalle dive degli anni
Venti allo street style con tocchi
punk e ironici. Dal classico tailleur nero con frange inaspettate sul retro
della giacca allo spolverino-vestaglia fino ai piedi. Sul filo del Green Fashion Award, Chopard nel negozio
di Via Spiga ha presentato una capsule di gioielli disegnati da Rihanna in oro ethical fairmined, cioè estratto dalle
miniere in condizioni di lavoro sostenibili e ceramica green. Sono anelli con o senza brillanti, collane, bracciali e
orecchini. Madrina dell’evento Livia Firth, fondatrice e direttore creativo di
Eco Age e mente organizzatrice del Premio. Last but not least, come l’anno
scorso sfila la moda cinese di Shenzen. Sulla passerella della Sala del Tiepolo
di Palazzo Clerici i capi sartoriali di Ellassay, lo stile punk di La Pargay,
le evoluzioni del cheomsang di Ming Yue
He e i lunghi in seta ricamata di Heyi. Soebedar mostra le sue scarpe nel
giardino dell’Hotel Four Seasons appese come fiori a due alberi. Sono prodotte in Italia con materiali
italiani, ma la stilista e creatrice del marchio Sieta Soebedar vive in Olanda,
è nata e cresciuta in America, ed è di famiglia indiana. Fedele alle tradizioni
guarda per le sue creazioni i pavoni e il fior di loto.
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