mercoledì 1 marzo 2017

MERCANTI IN FIERA...DAVVERO MOLTI


Le fiere continuano ad avere seguito. Smentendo ancora una volta quel signore che tra i primi ha sostenuto, anzi urlato as usual nel suo stile, che nell’era di internet erano superate. Infatti i dati di White, ideato da Massimiliano Bizzi e patrocinato dal Comune di Milano, e di Super creatura di Pitti Immagine, due saloni a Milano durante la fashion week, sono stati più che positivi. Per il primo si è riscontrato un aumento del 4% di visitatori  e del 14% di buyer 

stranieri. Tanto che si sta parlando, anche se in termini vaghi, per la prossima edizione di aumentarne di un giorno la durata. Il secondo conferma i dati soddisfacenti della scorsa stagione. Per entrambi la ricetta vincente è la ricerca, di marchi particolari o di avanguardia, per potere essere veramente di servizio per i compratori. Tra gli atout di White, oltre  gli spazi ben modulati del Superstudio e la sua posizione, la White Artisan Lounge. Con le collezioni di sedici piccole aziende artigianali tutte italiane di scarpe e borse.  Si va  da scarpe e borse con gli emoticon di A.Testoni(in basso) agli scarponcini con catene dorate, invece di stringhe, di Le dangerouge Shoes. Prendono spunto dal pavimento di 
Palazzo Ducale per gli intarsi delle loro scarpe i fratelli Martignon, produttori dei più prestigiosi marchi francesi, ora al debutto con la collezione Rosso Venezia. Tra i pezzi forti uno stivale con fiocchetti applicati che richiede sette ore di lavorazione. Sono fatte con scampoli di cavallino stampato le borse di Matilde Upcycling, da portare a tracolla, per i manici o come pochette. Meno favorito dalla collocazione Super in The Mall  nella nuova piazza Lina Bo Bardi. Luogo scenografico,  ma non così al centro del mondo-moda. Pochi i marchi conosciuti. Varie e curiose le aziende di nicchia come gli Opifici Casentinesi con i cappotti, appunto di Casentino, dalle diverse modellature e dalle insospettabili palette di colori. O i giovani talenti, tutti stranieri, selezionati da Vogue Italia. Come Percy Lau cinese di Hong Kong con gli occhiali ispirati al dadaismo o completamente decostruiti(in alto). E Alexander Arutyunov, georgiano che vive a Mosca, con un total look che va dalla giacca stile militare all’orecchino barocco (al centro).  

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