Rinnovarsi nella tradizione. Una frase che si sente spesso. Suona banale, pretestuosa. Per Pitti non lo è. L'impostazione della manifestazione è la stessa, ma temi, eventi, allestimenti sono nel momento. Così come gli espositori. Tommy Hilfiger presenta un modo per i negozi multimarca di vendere il suo prodotto riducendo le scorte. La ricerca dei materiali e di possibili mix continua. Husky mette il nylon trapuntato verde militare all’interno del peacock blu. Lumberjack crea una linea WE, con tre giacche ognuna con una funzionalità, sovrapponibili. Per i polacchini in camoscio usa una suola in gomma con un sistema per ridurre l'impatto, visibile dai fori. Il cappello si conferma di tendenza e Borsalino lo propone di 50 grammi e pieghevolissimo, ma anche con cinta di coccodrillo, nei negozi a 850 euro. La leggerezza è l’obiettivo di Tombolini. Ora aggiunge il cappotto (foto in basso) e lo smoking blu, elegantissimo. Nella maglieria si ricreano i disegni dei tessuti, da Bramante c’è il cardigan pied-de-poule. Aumentano gli accessori. Furla disegna animali stilizzati sulle borse da lavoro e perfino sulle lenti degli occhiali(foto a destra). Locman rivede in diverse varianti l’orologio Chrono anni Sessanta. Tra le new entries kit per la barba, cover per smartphone, biciclette e sellini, skateboard. Fra gli allestimenti a effetto quello di Z Zegna per mostrare la collezione, che guarda al vestire da sci anni Settanta. Con un sottofondo dei rumori misteriosi della montagna, si cammina tra manichini su neve falsa. Paul Smith convince sulla praticità dei suoi capi facendoli indossare su mimi-ballerini-saltimbanchi in straordinarie performance (a destra in alto). Negli spazi della Dogana sfila Concept Korea progetto iniziato a New York nel 2010 per far conoscere la moda coreana nel mondo. Due i brand in passerella. Da Bmuet(te) nuovo minimalismo, donante e con dettagli come matelassé, abbottonature sulle maniche , oblò sulla schiena e grandi colli nelle camicie, genere Ferré a cui la coppia di stilisti dice di essersi ispirata. E’ un dandy, molto eccentrico, l’uomo di Ordinary People, con tessuti esclusivamente coreani, al suo debutto fuori dalla Corea.
mercoledì 11 gennaio 2017
NUOVO, NUOVISSIMO ANZI TRADIZIONALE
Rinnovarsi nella tradizione. Una frase che si sente spesso. Suona banale, pretestuosa. Per Pitti non lo è. L'impostazione della manifestazione è la stessa, ma temi, eventi, allestimenti sono nel momento. Così come gli espositori. Tommy Hilfiger presenta un modo per i negozi multimarca di vendere il suo prodotto riducendo le scorte. La ricerca dei materiali e di possibili mix continua. Husky mette il nylon trapuntato verde militare all’interno del peacock blu. Lumberjack crea una linea WE, con tre giacche ognuna con una funzionalità, sovrapponibili. Per i polacchini in camoscio usa una suola in gomma con un sistema per ridurre l'impatto, visibile dai fori. Il cappello si conferma di tendenza e Borsalino lo propone di 50 grammi e pieghevolissimo, ma anche con cinta di coccodrillo, nei negozi a 850 euro. La leggerezza è l’obiettivo di Tombolini. Ora aggiunge il cappotto (foto in basso) e lo smoking blu, elegantissimo. Nella maglieria si ricreano i disegni dei tessuti, da Bramante c’è il cardigan pied-de-poule. Aumentano gli accessori. Furla disegna animali stilizzati sulle borse da lavoro e perfino sulle lenti degli occhiali(foto a destra). Locman rivede in diverse varianti l’orologio Chrono anni Sessanta. Tra le new entries kit per la barba, cover per smartphone, biciclette e sellini, skateboard. Fra gli allestimenti a effetto quello di Z Zegna per mostrare la collezione, che guarda al vestire da sci anni Settanta. Con un sottofondo dei rumori misteriosi della montagna, si cammina tra manichini su neve falsa. Paul Smith convince sulla praticità dei suoi capi facendoli indossare su mimi-ballerini-saltimbanchi in straordinarie performance (a destra in alto). Negli spazi della Dogana sfila Concept Korea progetto iniziato a New York nel 2010 per far conoscere la moda coreana nel mondo. Due i brand in passerella. Da Bmuet(te) nuovo minimalismo, donante e con dettagli come matelassé, abbottonature sulle maniche , oblò sulla schiena e grandi colli nelle camicie, genere Ferré a cui la coppia di stilisti dice di essersi ispirata. E’ un dandy, molto eccentrico, l’uomo di Ordinary People, con tessuti esclusivamente coreani, al suo debutto fuori dalla Corea.
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