mercoledì 25 gennaio 2017

LA SOTTILE LINEA BIANCA




C’è un filo bianco che percorre e unisce paesi, città, borghi pugliesi. E’ la pietra calcare, lucente, essenziale ma calda, millenaria e contemporanea. Crea palazzi, pavimenta strade, riveste muri, delimita, taglia, confronta, colora, assembla. E’ bianca la cattedrale di Trani, definita  regina delle cattedrali di Puglia, come il sagrato a picco sul mare (foto in basso).  O il severo  Castello Svevo, quasi di fronte. Nelle sue sale  restituite, grazie a un restauro rispettoso, a nuovo splendore ora si fanno congressi e fiere. Vi sono passati regnanti e imperatori nel lontano medioevo, brigatisti e delinquenti, nelle celle striminzite, in tempi più recenti. Nei 
dintorni si vedono molte  auto della Polizia, sono lì per la Corte d’appello, perché Trani resta la città forense per eccellenza. E’ bianco l’Hotel Maré, proprio sul porto dove le carrozze nel  cortile ricordano che prima di essere un cinquestelle di prestigio è stato una settecentesca residenza nobiliare. Niente a che vedere con il bianco di Castel del Monte, corretto dai toni rosati della breccia corallina. Una costruzione possente, geometricamente perfetta, che domina la sconfinata pianura delle Murge (foto al centro). Se entrando non ci fosse  una biglietteria con shopping di magneti e souvenir vari si avrebbe qualche difficoltà a sentirsi nel terzo millennio. Non è un caso che Matteo Garrone l’abbia scelto come location per La Pulce, uno degli episodi più fiabeschi del suo Racconto dei racconti. Il bianco delle case di Polignano abbaglia di giorno per il riflesso della luce, mentre di sera crea ombre intriganti. Una statua di Domenico Modugno, racconta che è nato qui. E’ in una delle terrazze sul mare, scelta dal regista di Beautiful per una scena madre. Sono bianche, ma con una luminosità diversa, le case dei paesi e delle città all’interno. Come Locorotondo con le commerse, così chiamano le case con i tetti in discesa, per sfruttare la raccolta dell’acqua, e diversi elementi barocchi (foto in alto). Animate al mattino le vie si svuotano completamente, diventando  surreali come una scenografia teatrale, nella controra, quando gli abitanti si ritirano nelle abitazioni. Così nella vicina Cisternino, caratterizzata da logge e terrazzini con palme, che ribadisce il suo essere città di terra con i fornelli, macellerie che si trasformano in ristoranti, dove si gusta la carne alla brace. Non c’è controra, ma c’è un’animazione un po’forzata ad Alberobello. La gente ha abbandonato i trulli troppo scomodi per le esigenze attuali. Risistemati e ristrutturati questi sono diventati negozi di souvenir e  oggetti di artigianato, soprattutto tessile.  Qualche abitante ha aperto un locale, altri mostrano ai turisti l’interno dei trulli, dove non risiedono più da anni. Con qualche eccezione, come la signora Maria che vive e lavora in una serie di trulli uniti tra loro. Ha creato e venduto più di 9 mila fischietti ed è famosa soprattutto in Giappone, dove va spesso, accolta come una star.     

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