Artigianato e tecnologia, sportswear e vestire classico,
giorno e sera. Abbinamenti da slogan apparentemente impossibili. Eppure sono il
fil rouge di questo Pitti Immagine Uomo e non solo sulla carta. Gli esempi sono tanti. Nessun eccesso.
Tutto portabile e probabile.
Cappotto di Emiliano Rinaldi |
Giacca di Ben Sherman |
Ecco la maglia in lana effetto pizzo da indossare sotto la
giacca con revers di raso di Emiliano
Rinaldi. O il gilet dell’abito con colletto e revers. I pantaloni di
Mason’s sono in tessuti classici ma trasformati con trattamenti particolari.
Sulla compita giacca spigata di Desigual c’è un taschino trompe l’oeil con
orologio. MCS punta sul chic and rough
e alla giacca in principe di Galles aggiunge collo in finta pelliccia e
imbottitura di piumino. Scott James, marchio americano al debutto a Firenze,
crea giacche dal taglio perfetto in maglia. Schneiders Salzburg, guru del
loden, lo propone lavorato a maglia, più leggero e soffice dell’originale.
Panno e cotone gommato per il montgomery
di Marina Yachting con alamari in corda, lana e legno. Brunello
Cucinelli, da sempre maestro nella ricerca dei materiali e nelle lavorazioni
inedite, propone giacche di maglia imbottite, blazer scozzesi, piumini
iperleggeri, con una preferenza per le tonalità del vinaccia. Anche Chester
Barrie direttamente da Savile Row, punta sul tartan per l’abito tre pezzi, ma
anche per borsoni , valigie e perfino cravatte. L’abito di Tombolini, superbo
per costruzione, è in un mix di lana e seta così leggero (433 gr) che si
appallottola e si mette in tasca. E non si stropiccia. E’ in neoprene con
maniche di lana il tecno-giubbotto di Cerruti. Si chiama Rugged la capsule
collection di Henry Cotton’s: dodici pezzi d’archivio (alcuni indossati da
Stallone in “Cliffhanger” e Mel Gibson in “Arma letale”) attualizzati. Ben
Sherman affascina (complice la location speciale sulla torre dell’area
monumentale) per le maglie e le giacche con stampe inconsuete dall’aspetto
bohémien, invece morbidissime e dal taglio sartoriale. Raffinata e metropolitana la collezione
di Dekker disegnata da Filippo Scuffi. Ilaria Biggi per Kejo prende i vecchi
piumini d’archivio e li rinnova con pulizia di linee, design e colori
fashion. Per Conte of Florence
rende donanti pezzi da montagna.
L’operazione crossover continua dalla testa ai piedi.
Borsalino mette la pelliccia al suo mitico cappello e lo trasforma in un
copricapo grandi freddi. Bresciani per le calze gioca sul tema maculato-Africa e stampa un orologio
sulla caviglia. Testoni propone lo
scarponcino camouflage nei toni del ruggine, rivede in morbida pelle lo stivalone
da pescatore e si sbizzarrisce con materiali preziosi. Scarponcini da
rocciatore ma in coccodrillo con interno in castoro da Castori che osa un
polacchino in camoscio rosa shocking e una stringata viola. L’inglese Patrick
Cox nella capsule collection per Geox ironizza sulle proporzioni e si diverte
con il macro. Grana esagerata per la pelle della stringata, enormi zip per
chiudere il polacchino, suole e rifiniture giganti per il mocassino. Il tutto
con abbinamenti di pellami shock.
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