mercoledì 9 gennaio 2013

OPERAZIONE CROSSOVER


Artigianato e tecnologia, sportswear e vestire classico, giorno e sera. Abbinamenti da slogan apparentemente impossibili. Eppure sono il fil rouge di questo Pitti Immagine Uomo e non solo sulla carta.  Gli esempi sono tanti. Nessun eccesso. Tutto portabile e probabile.
Cappotto di Emiliano Rinaldi
 Giacca di Ben Sherman
Ecco la maglia in lana effetto pizzo da indossare sotto la giacca con revers di raso di Emiliano  Rinaldi. O il gilet dell’abito con colletto e revers. I pantaloni di Mason’s sono in tessuti classici ma trasformati con trattamenti particolari. Sulla compita giacca spigata di Desigual c’è un taschino trompe l’oeil con orologio. MCS punta sul chic and rough  e alla giacca in principe di Galles aggiunge collo in finta pelliccia e imbottitura di piumino. Scott James, marchio americano al debutto a Firenze, crea giacche dal taglio perfetto in maglia. Schneiders Salzburg, guru del loden, lo propone lavorato a maglia, più leggero e soffice dell’originale. Panno e cotone gommato per il montgomery  di Marina Yachting con alamari in corda, lana e legno. Brunello Cucinelli, da sempre maestro nella ricerca dei materiali e nelle lavorazioni inedite, propone giacche di maglia imbottite, blazer scozzesi, piumini iperleggeri, con una preferenza per le tonalità del vinaccia. Anche Chester Barrie direttamente da Savile Row, punta sul tartan per l’abito tre pezzi, ma anche per borsoni , valigie e perfino cravatte. L’abito di Tombolini, superbo per costruzione, è in un mix di lana e seta così leggero (433 gr) che si appallottola e si mette in tasca. E non si stropiccia. E’ in neoprene con maniche di lana il tecno-giubbotto di Cerruti. Si chiama Rugged la capsule collection di Henry Cotton’s: dodici pezzi d’archivio (alcuni indossati da Stallone in “Cliffhanger” e Mel Gibson in “Arma letale”) attualizzati. Ben Sherman affascina (complice la location speciale sulla torre dell’area monumentale) per le maglie e le giacche con stampe inconsuete dall’aspetto bohémien, invece morbidissime e dal taglio sartoriale.  Raffinata e metropolitana la collezione di Dekker disegnata da Filippo Scuffi. Ilaria Biggi per Kejo prende i vecchi piumini d’archivio e li rinnova con pulizia di linee, design e colori fashion.  Per Conte of Florence rende donanti pezzi da montagna.
L’operazione crossover continua dalla testa ai piedi. Borsalino mette la pelliccia al suo mitico cappello e lo trasforma in un copricapo grandi freddi. Bresciani per le calze gioca sul tema maculato-Africa e stampa un orologio sulla caviglia. Testoni  propone lo scarponcino camouflage nei toni del ruggine, rivede in morbida pelle lo stivalone da pescatore e si sbizzarrisce con materiali preziosi. Scarponcini da rocciatore ma in coccodrillo con interno in castoro da Castori che osa un polacchino in camoscio rosa shocking e una stringata viola. L’inglese Patrick Cox nella capsule collection per Geox ironizza sulle proporzioni e si diverte con il macro. Grana esagerata per la pelle della stringata, enormi zip per chiudere il polacchino, suole e rifiniture giganti per il mocassino. Il tutto con abbinamenti di pellami shock.
  

Nessun commento:

Posta un commento