giovedì 21 febbraio 2019

FEMMINILE SINGOLARE






Forse è osare troppo dire che in queste sfilate milanesi la femminilità è in risalto. Una sorpresa, considerando l’avanzata del no-gender, continuazione in chiave polemica del vecchio unisex. Un esempio è Genny, che peraltro non si è mai staccata da quell’immagine.  La nuova donna Genny è una regina delle nevi, con quel pizzico di fiabesco da renderla creatura di fascino, ma anche quel tanto da farne donna attuale e probabile. I 

capi sono fluidi, sia gli abiti in seta che scivolano addosso, sia gli avvolgenti cappotti in morbida lana. Molte le profilature di cristalli Swarovski. Per la sera una 
                     versione inedita di smoking con ampi pantaloni in jacquard e bustino-gilet con bretelle in seta. Meno diva, ma cripto-seduttiva la donna di Antonelli Firenze. Per lei materiali e tagli che valorizzano la figura. Come il cappotto di lana con lino all’esterno (a sinistra in basso), l’abito di jersey effetto metallo, il check maschile rivisto con righe in tinta corallo e i paltò-vestaglia,  capo che si ritrova in molte collezioni, come l’abito camicia. Eccolo infatti da ZLFZSS, brand che fa parte del progetto Fashion Haining, promosso da HCLC per creare un ponte tra l’industria italiana e quella cinese. Sfila al Museo della Scienza e della Tecnica e, coerenti, gli stampati si ispirano  ai dipinti di Leonardo. Grande attenzione alla sostenibilità. Una ventina di materassi impilati intorno ai quali girano ragazze e qualche ragazzo, ogni tanto ci salgono sopra, ci si rotolano. Siamo alla sfilata di Act N°1, marchio fondato nel 2016 da Luca Lin e Galib Gassanoff, come dice il nome, primo atto della vita dei due designer.  I materassi evocano la camera da letto, luogo dove si sogna, si fa progetti, si pensa al futuro. Qui le camicie di seta diventano abiti vestaglia. I colori dell’autunno londinese sono uno dei punti di partenza della collezione di Anteprima (in alto a sinistra). Ogni capo,  dal giaccone matelassé al cappotto redingote, dal tailleur al paltò patchwork di tessuti finestrati, sono un perfetto ed equilibrato mix di elementi maschili, spunti di femminilità, casual chic. I colori dell’autunno anche nella presentazione di Gentry Portofino (in alto a destra). L’affasciante Sala Mengoni, attico di Cracco in Galleria , diventa un giardino con foglie secche e piante, dove le modelle  sono parte di tableaux vivants, enfatizzati dal riflesso negli specchi. E si apprezza la perfezione delle lavorazioni. La stessa sala Santoni la trasforma nel percorso di una mostra. Cinque installazioni di donne a ognuna delle quali si accorda un certo tipo di scarpa. Si ispirano alla Milano dell’architettura le scarpe, ma soprattutto le borse di Salar, brand creato dalla coppia, nel lavoro e nella vita, della pugliese Francesca Monaco e  del messicano Salar Bicheranloo. Ecco il colore del Castello Sforzesco, un effetto dorato che richiama la casa della Fondazione Prada, eccetera. Un omaggio a Milano che ogni tanto si tinge di esotico, come le borchie metalliche che ricordano piccole le piramidi vicine a Citta del Messico (foto in alto).


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