giovedì 29 novembre 2012

COSI' COSY


Bar e biblioteca
Spread e stress sono in questo momento i due titani da combattere. Contro il primo i più hanno poche possibilità di spuntarla.  Contro il secondo la speranza se non di eliminarlo, almeno di tenerlo lontano per qualche tempo, c’è.  E la  vacanza è uno dei sistemi più sperimentati  per riuscirci.
 La piscina
Via dalla pazza folla, ma non isolati, lontani dalla città ma non dalla civilizzazione. Campagna e montagna rispondono perfettamente all’esigenza. Se la prima  per i colori ha più appeal durante l’estate, la montagna con la neve ha molti punti di favore. Ovviamente non è tanto importante trovare un luogo o un paese adatto, quanto una struttura, un albergo accogliente.
L’Hotel Miramonti di Cogne potrebbe essere un buon esempio.Intanto il nome, un po’ old fashion, lontano dalle dinamiche del boutique hotel o del glaciale hotel design. L’esterno non è particolarmente attraente. Sulla strada che porta al centro del paese, non sembra una meta, ma un luogo di passaggio. Ma basta oltrepassare il tappeto verde sotto la pensilina ed entrare attraverso le due porte automatiche  e tutto cambia. Ci si sente immediatamente accolti dai soffitti bassi e di legno, dai ritratti di improbabili antenati illuminati da luci  ben posizionate, dal divano capitonné della reception. Una sensazione di accoglienza che procede nella sala da pranzo dove il legno fa da padrone e dove la cucina mix di valdostana e internazionale è di per sé una coccola. Ma la zona bar e l’angolo biblioteca con camino sono la migliore definizione di cosy. Se sugli scaffali i libri di teologia, di diritto e una vecchia ma fiammante edizione della Treccani non possono certo considerarsi i livre de chevet preferiti, la selezione di vini e  liquori del bar è invece carica di promesse. Piccole e compatte le camere, ma con quel minimo di arredamento che le rende vivibili e non solo per dormire. E poi immancabile la spa con sauna, hammam, docce di cromoterapia, bagni romani, piscina, idromassaggio e stanza di relax. Questi ultimi due con grandi finestre e vista su alberi innevati. A disposizione tutti i più svariati tipi di massaggi, dagli ayurvedici a quelli con le pietre. Da quelli con i pennelli  a quelli con miele e cioccolato, a quelli degli aborigeni australiani.E poi trattamenti di scrub con le perle, con le olive, con il riso , con la noce di cocco. Tisane e mele per rilassarsi e, a sorpresa,  una piccola biblioteca di vecchi National Geographic.(www.miramonticogne.com)

mercoledì 28 novembre 2012

SINTESI PERFETTE


Perché è vincente il made in Italy, perché mette insieme  elementi della tradizione, come artigianalità e materiali eccellenti, con la creatività. E in questo momento è l’unico mix che può rassicurare e indurre all’acquisto.
 Borsa Bric's by Francesca Versace
E’ una strada felice percorsa da molti marchi: mantenere i canoni e gli standard di sempre, ma innescare nuova linfa vitale. Avvalersi cioè di stilisti giovani, attenti a individuare i minimi cambiamenti e percepire le tendenze nell’aria. Così il progetto Travel Sense di Bric’s, sessantenne prestigioso nome della valigeria,  che ha affidato la realizzazione di una collezione per l’estate  a Francesca Versace, figlia d’arte (nel suo caso nipote, essendo figlia di Santo, fratello di Gianni) con studi e  laurea alla Central Saint Martins di Londra. Si chiama FV Bags ed è fatta di borse, borsoni,  shopping, zaini, trolley, in un materiale sintetico   strutturato  e in un tessuto più leggero,  entrambi  stampati. Sono pezzi per colori e grafica  attraenti e d’effetto.    Ma con  la resistenza, la solidità, la lavorazione e i dettagli curati, tipici  del marchio. Tre i temi. Per Fashion Frames il  tema conduttore è la cornice, che per Francesca   racchiude i  ricordi di luoghi e  i frammenti di viaggi, sua grande passione. Oltre che nelle stampe è ribadito nei charm che personalizzano le borse, piuttosto che nel tiralampo.  Fleck pop si ispira all’Action Painting, mentre in  Skyflower   stilizzati skyline si inseriscono in cornici floreali.
Occhiali Etnia Barcelona
Non è un made in Italy ma è una riprova dell’eccellenza italiana, invece, il caso del brand spagnolo di occhiali Etnia Barcelona. Nato nel 2001, solo per i modelli da vista, ha sempre puntato sui toni accesi. Ora presenta la sua prima  collezione per  il sole, Paris-Tokyo. In  questa utilizza solo materiali  italiani, tra i quali  alcuni vengono lavorati in Cina,  mentre  assemblaggio e disegno sono realizzati in Spagna.  Tre i modelli    disponibili, ciascuno in 46 combinazioni di colori . Il primo dalla forma più squadrata occhieggia agli anni 80. Il secondo  tondeggiante si ispira alla famosa montatura di Yoko Ono. Il  terzo, infine, ripercorre i modelli  tipici delle rockstar.   


martedì 27 novembre 2012

FIGURATIVO, QUESTO SCONOSCIUTO

 Gianluca Corona

In contemporanea  a Milano l’inaugurazione di due mostre di  due  giovani artisti che “usano” il linguaggio della pittura. Una rarità di questi tempi  dominati da video arte e installazioni.   E tutti e due  sono figurativi. Vale la pena vederne le opere e non solo perché rappresentano l’eccezione.
 Elena Ricci
Molto interessante quindi l’idea di Gianluca Corona, classe 1969,  di parlare della sua tecnica pittorica al vernissage  della  mostra,  da vedere fino al 18 dicembre alla Galleria Salomon (www.salamongallery.com). Le sue straordinarie nature morte, dirette eredi delle nature morte dei fiamminghi, presuppongono attenti studi di luce e un uso sofisticato  del colore,  per riuscire a creare quegli effetti di trasparenza , quelle ombre,  quei dettagli  iperrealistici. Il supporto per Corona è fondamentale, ne riesce a sfruttare la luminosità. Per questo quando schizza il disegno  deve essere sicuro del risultato. Non può permettersi di cancellare niente. Importantissimi quindi i ferri del mestiere: tutte le possibili terre e pennelli di tasso o sintetici speciali. Per  la prima traccia sfrutta la luce naturale  che viene da sinistra,  per le successive fasi lavora anche con luce artificiale.   
Elena Ricci, classe 1973, studi a Losanna e a Parigi  ha presentato le sue opere in casa di Irene Crocco, giovane signora che tre volte all’anno nel suo elegante appartamento di Via Leopardi  ospita mostre, sempre in presenza dell’artista. Anzi cercando di stabilire un rapporto fra questo e il pubblico .    Le opere di  Ricci, sono da vedere fino al 22 febbraio,     ovviamente su appuntamento(irene.crocco@gmail.com). Pitture e chine sono tutte in bianco e nero, evocano frammenti di film neorealistici italiani. Si ispirano a vecchie cartoline. Raccontano situazioni non concluse, dove lo spettatore può costruirsi il finale o lasciarle così senza una fine . Una donna che guarda lontano, forse aspetta, forse ha visto chi voleva incontrare. In un gruppo di case dalle rare  finestre si intravvede contro il muro una figura. C’è un girotondo in montagna, una bambina che coglie un fiore. Personaggi e paesaggio sono ugualmente protagonisti, nessuno dei due prevale, anzi sembrano fondersi fra loro. 

giovedì 22 novembre 2012

IL CARNET DI DOGUE


I negozi per animali sembrano gli unici a non sentire la crisi. Si moltiplicano a vista d’occhio con proposte  lussuose e spesso un po'inutili. Gli ambulatori veterinari, sempre più numerosi, sono aperti 24 ore su 24.  E’ più semplice trovare una pensione per cani che un asilo e i prezzi sono gli stessi. La professione di dog sitter sta sostituendo quella di baby sitter. Negli alberghi sono previste sistemazioni per i pet e le spa per quadrupedi non fanno più notizia. In Brasile a Belo Horizonte c’è  un motel per cani dove è possibile far incontrare, a fini amorosi-procreativi, i propri quattrozampe. Atmosfera rilassante, idromassaggi, luci soffuse. E se “l’appuntamento” non funziona, un’équipe di veterinari provvede all’inseminazione artificiale.
 Pinscher puppy
Del tutto normale quindi che ci siano sfilate e concorsi di bellezza. Non solo quindi i tradizionali concorsi dove cani e gatti, con pedigree da venti generazioni, sono esibiti e giudicati secondo canoni precisi. Ma curiosi casting, dove gli animali sono valutati da un pubblico di appassionati più che di allevatori e intenditori. E dove il glamour è il punto forte.
Come il Pet show, organizzato ieri da Why not Group  al Cost di Milano.  Prima della sfilata   signori, ma soprattutto signore, si  aggiravano per la sala portando, come  clutch, in una mano microscopici cani con guinzagli e collari scintillanti di strass e Swarovski. Qualche signora esibiva  anche  quadrupedi in coppia. Una voce fuori campo invitava i cani concorrenti a recarsi in guardaroba. Quindi  sulle note di Carosello ecco apparire Marco Bellavia, presentatore della serata, per dare inizio allo show.  Sul  green carpet, simil erba, sfilano con la marcia di Radestki, e altre musiche enfatiche, 34 cani, tutti minuscoli. Ci sono chihuahua, maltesi, minibarboncini, shih tzu, terrier, pinscher, yorkshire, jack russel,  due meticci e perfino un border collie nano. Si chiamano Tyson, Fulmine, Ursula, Miu Miu, Chanel. Indossano elaborati cappottini di Trilly Tutti Brilli, uno degli sponsor, descritti minuziosamente dal presentatore.   Il primo premio tocca al chihuahua Bella, il 2° al jack russel Milo, il 3° allo yorkshire Napoleone. Per i vincitori  accessori vari offerti  da Trilly Tutti Brilli e Chic Pets, che oltre all’ abbigliamento, a Bergamo propone servizi di toelettatura, spa, asilo. E deliziosi dolcetti a forma di osso o quadrati,  rosa o color cioccolato, distribuiti a tutti i gentili ospiti a quattrozampe.
La finalità della serata è benefica. I beneficiati sono i cani del Rifugio I fratelli Minori L.I.D.A. sez. Olbia, seguito da Edoardo Stoppa, l’amico degli animali di “Striscia la Notizia”,  presente nella giuria, presieduta da Emanuela Folliero. 

martedì 20 novembre 2012

LE SIGNORE DEL VINILE



Le ha ritratte tutte le signore  della musica italiana. Ma in un modo speciale. Perché Luciano  Tallarini non è un fotografo o un pittore, ma un art director e un  consulente di immagine e i suoi ritratti sono le copertine dei più famosi  vinili degli anni Sessanta, Settanta , Ottanta. Sono oggetto di una mostra dal 21 novembre al 31 dicembre nel Triumph Brandland,  lo spazio al primo piano di Piazza Cordusio che il mitico marchio dell'intimo utilizza per gli eventi. Ecco Loredana  Berté vestita da suora per “Per i tuoi occhi” o con la massa di capelli arancio su fondo nero per “Non sono una Signora”.   Introversa e malinconica, Mia Martini, con un sorriso ironico e la sigaretta  in mano. Tra le varie copertine di Milva ne spicca una,  minimalista ma intensa: lei di schiena seduta su una sedia.   Mina, imprevedibile e mutevole,  ora è senza capelli, come per “Attila”, ora con una folta barba. Ornella Vanoni è a seno nudo o disegnata come in un fumetto con la lacrima colorata di azzurro per “Io dentro”.   Patty Pravo è ripresa nelle fasi del suo percorso  da ragazza del Piper a interprete intellettuale. Raffaella Carrà splende con tutta la forza del suo caschetto biondo.   Da uno sguardo  veloce emerge immediatamente la grande capacità dell’artista, ma soprattutto del comunicatore Tallarini. Quel suo sapere mettere in evidenza le caratteristiche della personalità, addirittura l’unicità dei personaggi.  Come ha detto Paolo Limiti al vernissage è interessante soprattutto vedere l’evoluzione delle copertine. Un’evoluzione che per alcune, come Ornella Vanoni, ha coinciso anche con una certa  emancipazione della donna. Unica presente delle signore ritratte Ornella Vanoni,  accompagnata da  un minuscolo barboncino color cioccolata al latte, divertita e divertente. A completare la mostra e anche unico intervento del marchio, foto di  modelle in indumenti intimi e look ispirati alle cantanti.