giovedì 23 marzo 2023

LA CREATIVITA' REALIZZA L' UTOPIA

La Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale di Milano è uno degli spazi espositivi, se così si può definire, più emozionante e fascinoso.  E non solo della città. Le opere qui vengono esaltate dalla speciale atmosfera nel contesto. Con il rischio però se non sono all'altezza di scomparire. Non lo corre la mostra Michelangelo Pistoletto. La Pace Preventiva, a cura di Fortunato D’Amico. Anzi la sala è ulteriormente valorizzata. Non solo per le coinvolgenti opere esposte, ma per il concetto stesso della mostra, espresso nel titolo. Che ben si accorda con il luogo che ha ancora, per una precisa scelta, le ferite della guerra. “La pace non deve essere com’è stata considerata per secoli una parentesi tra le guerre, ma uno stato naturale dell’esistenza, di cui la guerra è un’interruzione sporadica”. Come ha detto Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale di Milano, il tentativo di trasformare un’utopia come la pace preventiva in qualcosa di reale dà una visione ottimistica, può indicare le vie di fuga da percorrere.



Non a caso l’opera site specific di Pistoletto che attraversa l’intera sala è un labirinto, da sempre metafora dell’imprevedibilità dell’esistenza, fatto di cartoni arrotolati. All’interno e intorno ci sono alcune delle più iconiche tra le opere dell’artista, attualmente il più presente nei musei del mondo. Dalla Venere degli Stracci alla Mela Reintegrata che con quella sua cucitura propone un’integrazione tra il mondo artificiale e quello naturale. Ci sono vari specchi, compreso quello a libro con le due dita che si toccano, che è in realtà solo un dito con il riflesso di un altro. C’è il mappamondo fatto di giornali pressati, la composizione con le sedie Love Difference e il mondo fatto di specchi e tappeti, i cerchi di stracci sorretti da ferri.  Ad aprire la mostra nella sala antistante la Colomba della pace di Picasso su cielo blu, richiamo anche a Guernica che l’artista spagnolo volle esporre proprio nella Sala delle Cariatidi, settanta anni fa. Non mancano ritratti di Pistoletto e un video in cui lui stesso spiega quel particolare simbolo dell’infinito riveduto che ha in bocca la colomba e decora la locandina della mostra. Un simbolo, secondo l'artista, con uno zero in mezzo “dove tutto può esistere” che racconta di una relatività occasionale come la creatività. La mostra non si limita alla Sala delle Cariatidi, ma si estende in altri punti della città. “Ci aiuta a raccontare la sinergia tra i luoghi d’arte”  puntualizza  Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano. Il Museo di Storia Naturale ospita Adamo ed Eva, realizzata in serigrafia su acciaio inox supermirror. Al Planetario c’è L’Autoritratto di Stelle, una stampa fotografica, mentre all’Acquario è esposta l’installazione creata con Juan Esteban Sandoval sul Mar Mediterraneo, in legno e vernice acrilica. La mostra, aperta oggi, chiude il 4 giugno. Il catalogo è di Skira editore.

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