martedì 1 dicembre 2020

MOMENTI DI NON TRASCURABILE DESOLAZIONE

Quanti guardando le foto di città deserte per il lockdown hanno pensato a Edward Hopper, alle sue strade con case di mattoni rossi della provincia americana e solo qualche passante isolato.  Quattro noti fotografi avevano colto con lo stesso occhio situazioni analoghe e le loro foto ora, in tempi di pandemia, hanno dato vita addirittura a una mostra Hopperiana. Social distancing before Covid-19. La Galleria che la presenta, Photology, in ventotto anni ha organizzato più di 350 mostre nel mondo, in collaborazione con artisti internazionali, fondazioni, musei, archivi, gallerie, università.  Dopo le prime a Milano e Cortina del 1992, ha esposto a Londra, Bologna, Parigi, Noto e Garzòn, in Uruguay, nel 2015. Nel 2020, in linea con i tempi e la situazione, Photology è diventata una online Gallery e dal 2 settembre le mostre sono visibili solo sul web. Hopperiana lo è da oggi fino al 28 febbraio 2021. I quattro fotografi sono Luca Campigotto, Gregory Crewdson, Franco Fontana, Richard Tuschman . Ognuno di loro ha utilizzato la pittura di Hopper come un filtro per trasformare le proprie foto e rappresentare quel senso di inquietudine e desolazione, così ben espresso dal pittore americano. E che ora può raccontare lo stato d’animo di molti in questo particolare momento. Le foto parlano di solitudine, depressione, paura del futuro, incapacità di comunicare, attesa di non si sa che cosa. Dalla strada deserta di una piccola città del Montana di Campigotto  all’uomo davanti a una casa investito da un fascio di luce di Crewdson. Al sentirsi soli tra la gente, come si percepisce negli sguardi dei cinque in attesa di un taxi o di un semaforo verde davanti a un palazzo a Houston, ritratti da Fontana.  E poi c’è la più esplicita  inquietudine e desolazione interiore della ragazza seduta nuda su una poltrona, che guarda senza vedere la finestra davanti a lei, nella foto di Tuschman. Ogni immagine può essere studiata nei dettagli minimi o ingrandita, per coglierne la profondità e il pathos. Basta un click:



www.photology.com/photology-online-gallery/  

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