giovedì 23 luglio 2020

SOUND AND VISION



Non esiste un manuale per come guardare i video d’arte. E non se ne sente la mancanza. Non c’è un metodo o un criterio universale. Ognuno ha il suo, che si crea al momento. Può essere preceduto dalla lettura di una critica o/e dalla biografia dell’autore o dalle poche note (titolo, che spesso non c’è, durata, nome dell’autore) accanto allo schermo. Oppure si può guardare senza preamboli e confrontare dopo le sensazioni avute con quello scritto e detto dai critici o dagli artisti. Si può provare con Made of Sound, terza edizione di Performing Pac, la rassegna annuale al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano dedicata alle arti visive. La sonorità, sempre presente nella video arte, qui ha un’importanza determinante. Non a caso l’opera dalla quale inizia il percorso espositivo è Duets on ice, di Laurie Anderson, icona dell’arte multimediale (foto in alto e in basso). Presentato al Pac nel 2003, il video è completato da documenti e materiali d’archivio. Anderson è ripresa mentre suona il violino o con un pupazzo a sua immagine. Tra le foto quelle della performance milanese e di video del passato. In Il cielo sta cadendo di Barbara and Ale (Barbara Ceriani Basilico e Alessandro Mancassola) un percussionista suona in un lago ghiacciato circondato da montagne, minacciato sonoramente da continue folate di vento. Jeremy Deller (Londra, 1966) in Il nostro hobby sono i Depeche Mode racconta, attraverso le testimonianze di ragazzi di varie parti del mondo, come la musica del gruppo sia salvifica. “Più che essere un gruppo ci aiutano a vivere” dice una fan di Mosca (foto al centro). L’artista portoghese Joao Onofre fa cantare La nuit n’en finit plus di Petula Clark a un’adolescente in una buca scavata in una vasta prateria ai confini di un bosco. Parole tristi e ambientazione surreale. Meno chiaro il riferimento con i suoni nel video di Invernomuto, al secolo Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi. Un viaggio tra le culture giovanili di varie città (Parigi in primis) riprese anche con videoclip. Pamela Diamante, con l’aiuto del compositore e musicista elettroacustico Marco Malasomma, trasforma in musica le parole di Paolo, ipovedente, sulle stelle. Mentre pennellate nervose su due tele sono il modo in cui Antonio, non vedente dalla nascita, immagina un cielo stellato. Completano l’esposizione l’ installazione Pile à CD della francese Marie Cérisier e la Project Room con videoclip musicali tra pop e rock. La mostra è aperta dal 2 luglio fino al 13 settembre, da giovedì a domenica. Il 31 luglio, in collaborazione con Cineteca Italiana, sarà proiettato nel cortile del Pac il lungometraggio Heart of a dog di Laurie Anderson. Info:www.pcmilano.it

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