C’è un grosso impegno di
creatività in queste Fashion Digital Week, per riuscire in streaming a rendere le proprie collezioni emozionanti. Certo gli effetti
facili sui video sono più semplici da ottenere che nella realtà, ma riescono meno a
colpire nel segno. Ha incominciato l’Haute Couture a Parigi, poi sempre a
Parigi c’è stata la moda maschile e in questi giorni a Milano, sotto l’egida e
l’organizzazione impeccabile di Camera della Moda Italiana c’è la moda maschile,
con qualche anticipazione della donna. Molte maison, non tutte, sfileranno dal vivo a settembre, se tutto andrà
bene. Ora la passerella è sostituita da corti che durano qualche minuto in meno
di una sfilata, non hanno attese ne strascichi, neanche permettono distrazioni
ma anzi favoriscono la concentrazione. Possono essere impostati come dei film con un racconto o una storia
oppure sono dei video di backstage di sfilate o d’atélier o ancora dei flash
d’archivio oppure un’intervista o delle considerazioni dello stilista a commento
dei capi. Tendenze? Non emergono così chiaramente, o meglio c’è molto più
interesse da parte delle singole case a distinguersi e le diverse cornici aumentano
questa varietà. Quello che si può notare di comune è uno sguardo al futuro più
concreto. Il Covid-19 è arrivato improvviso, inaspettato, ha cambiato tutte le
carte in tavola e soprattutto ha imposto un pragmatismo, una visione più
attenta delle cose. C’è chi parla di semplicità come antidoto alla crisi, chi
di colori forti e allegri. Chi pensa che la qualità debba essere l’obiettivo primario da seguire. Chi guarda e ricerca con sempre più coerenza alla sostenibilità. Quanto alle situazioni
scelte il futuribile è tra le più accreditate così Han Kjobenhavn, brand di Copenaghen (foto al centro), con i suoi personaggi ispirati all’anatomia e all’evoluzione della specie o
Fabio Quaranta con il suo Iperurania (foto in basso).
Chi preferisce cornici romantiche come il piccolo parco intorno alla palazzina Liberty
a Milano di notte, come il turco Serdar Uzuntas per la sua collezione Costantinople o una serra di piante
grasse come David Catalan. Molti e importanti gli interventi musicali, dai
suoni metallici, oltre l’heavy metal, di chi guarda al Tremila al più
melodico repertorio italiano, anzi
napoletano dei Volo live, in linea con gli stampati ispirati alle ceramiche di
Vietri, da Dolce & Gabbana. Una
sfilata vera con pubblico in mascherina nel campus dell’Humanitas University al
cui istituto per la ricerca verranno devoluti i compensi di chi ha lavorato
all’evento. (In alto un esempio di stile neo-urbano di Manuel Ritz).
Nessun commento:
Posta un commento