Chissà se le femministe più
integraliste, quelle che consumano le loro energie perché si dica falegnama,
idraulica, pastora, un giorno si renderanno conto che festeggiare l’8 marzo è
un’iniziativa ghettizzante per la donna,espressione di un buonismo discriminatorio e maschilista. Non esiste, infatti, una
festa dell’uomo e non certo perché mancano date o sia difficile trovare un
fiore simbolo (Gardenia borghese decadente? Garofano troppo connotato
politicamente? Virile fiore di cactus?). Tra l’altro con le variazioni
climatiche e la primavera che inizia a Natale si sta cercando un sostituto
anche per la mimosa. Quest’anno la minaccia che le integraliste femministe
manifestino per l’eliminazione dell’8 marzo o marcino per l’istituzione di
un’equivalente celebrazione, con umilianti risvolti,per l’uomo, sembra
sventata. Reale invece la minaccia del Coronavirus per cui sono banditi e
sconsigliati festeggiamenti aggreganti. Molte iniziative sono saltate, ma altre
sono rimaste. Più serie o frivole comunque sufficienti a non far dimenticare
una data agli inizi del 1900 in cui si
cominciò a parlare di questione femminile e voto alle donne. Eccone alcune.
Venduto con La Repubblica domani (ma
non obbligatorio l’acquisto) Morgana.
Storie di ragazze che tua madre non approverebbe di Michela Murgia e Chiara
Tagliaferri che racconta donne speciali e contro:
da Caterina da Siena a Moana Pozzi, dalle sorelle Brontë a
Grace Jones. La compagnia di navigazione Le Boat, specializzata in crociere
fluviali self-drive in Europa e Canada, invita le donne con amiche, figlie,
madri, sorelle a prendere il timone e navigare su una houseboat. I prezzi sono
interessanti e la proposta non è casuale, dato che la Compagnia è gestita
interamente da donne, dall’amministratore delegato ai marketing manager sparsi
per il mondo. Sempre per restare in tema, l’8 marzo la nave ammiraglia di
Celebrity Cruises salperà da Fort Lauderdale in Florida e navigherà per una
settimana tra Porto Rico e le Isole Vergini con un equipaggio ufficiali tutto
al femminile, comandante compresa. Elena Mirò, brand per le curvy, con il Progetto Quid, impegnato a ridare
dignità e lavoro alle donne con un passato difficile, ha realizzato quattro
T-shirt(al centro). Si adattano a ogni tipo di donna di età e taglia e sono in vendita dal
2 marzo nei negozi e on line. Genny ha creato una capsule collection con un
avvolgente pigiama di seta e borse con la scritta I love you(in alto) con un invito per le donne a coccolarsi. Tra le iniziative, purtroppo anche se giustamente rimandate, quella di Roberto De Wan che nel negozio di Via Manzoni a Milano, l'8 marzo avrebbe offerto un regalo a tutte le signore e mostrato le sue novità
di lusso ecosostenibile. Il 10% del ricavato di quel giorno sarebbe stato destinato
all’associazione Mai più solo contro
ogni forma di bullismo e ansia da panico, di cui De Wan è da tempo sostenitore.
Nessun commento:
Posta un commento