Giacca Lardini vista dall'artista Andrea Tarella |
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sartoriali, leggerezza, attenzione ai dettagli. Sono i termini usati per descrivere il 98% delle collezioni di
moda maschile al Pitti di Firenze. E’ un ritornello, che suona ripetitivo come un jingle. Specie se detto come una rivelazione
straordinaria, una scoperta sensazionale. Eppure a pensarci bene e soprattutto
vedendo i capi si capisce che lo è davvero. Non sono parole vuote, raccontano i
risultati di una ricerca, per
consentire di vestire chic, ma confortevole, come una seconda pelle. “On my
skin” ha chiamato il suo video di presentazione Tombolini e le sue giacche sono
di inimmaginabile leggerezza. Aderenti ma non costringenti. Da buttare in
valigia senza paura di stropicciarle, con maniche da rimboccare come un
pullover. Giacche da mettere anche
sotto un’altra giacca le ha proposte Cantarelli, che nell’allestimento dello
stand ha giocato con il concetto di “stile ricercato”: foto di detenuti tratti
da vecchi archivi alle pareti e una grande gabbia, dove esporre i completi gabbiati. Le giacche di
Cucinelli sono impeccabili come quelle di un elegantone anni Venti, ma con la
nonchalance donante della felpa. Alcune addirittura a un petto e mezzo per
evitare la sovrapposione un po’ goffa del doppiopetto. Si portano con pantaloni
a sigaretta con risvolto e pinces, capaci di star bene anche a chi non ha il
fisico d’atleta. Lardini, sempre alla ricerca di funzionalità e leggerezza,
aggiunge anche il loden alla sua collezione di reversibili e dopo lo smoking di
spougna dell’estate, crea quello in maglia per l’inverno. Tinge di tutti i colori il principe di
Galles. Rende double face anche la giacca del completo per avere in un minuto
uno spezzato. Gabriele Pasini per Lardini recupera le sete da cravatta
d’archivio e le trasforma in una capsule collection di camicie. Mentre l’abito
si sdrammatizza e diventa confortevole, il jeans si nobilita e il denim assume
“l’autorevolezza” di un tessuto classico. E il brand americano PRPS, per la
prima volta al Pitti, ne è un esempio. Il jeans arriva perfino alle scarpe chic.
Testoni in un modello in camoscio usa la doppia cucitura e i rivetti dei jeans.
E si sbizzarrisce in mix di materiali preziosi nella stessa stringata o nella
derby con fibbia. Bresciani si adegua al Rock me Pitti, tema di questa
edizione, e sulle calze mette la tastiera del pianoforte, le note e vecchi jukebox.
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