martedì 21 gennaio 2014

FRONTE DELL'ORTO

 Il raccolto all'Orto Parenti

Per farsene un’idea, si può andare al Teatro Franco Parenti di Milano, dove l’estate scorsa nel terrazzo che si affaccia sulla Piscina Caimi si sono raccolti  pomodori, zucchine, zucche. Mentre ora crescono radicchio e erbe aromatiche  e  un melo e due kiwi danno i loro  frutti. E’  il primo intervento  di Orti d’Azienda,  onlus creata da otto persone con formazioni e curricula diversi, dal manager all’esperto di comunicazione al geologo,   accomunati da un forte  interesse   per l’ambiente.  La Onlus è sostenuta da vari sponsor tra cui Timberland che, nei suoi headquarters nel New Hampshire in Usa, ha realizzato un grande orto aziendale già nel 2007. Un orto all’interno di un’azienda non ha solo  fini strettamente ecologici-verdi. Può riqualificare gli spazi intorno, rendendoli più gradevoli alla vista e più fruibili. E può anche essere un modo per  creare svago e aggregazione tra i dipendenti. I frutti raccolti sono destinati a chi li coltiva, quindi ai dipendenti, ma possono essere donati anche a membri di associazioni convenzionate o ad associazioni caritatevoli.  Il gruppo fondatore non si limita alla teoria.   Consiglia il tipo di ortaggi, verdure, frutta  giusti, interviene manualmente per seminarli nei periodi adatti, aiuta a gestire la manutenzione.
Orti d’azienda  “fornisce consulenze” non solo alle aziende ma anche a chi vuole coltivare i pomodori sul balcone o i sedani nel giardino di casa, non importa le dimensioni del verde a disposizione. Per gli interessati dal 18 febbraio al 18 marzo ha organizzato cinque workshop, proprio nel terrazzo-orto del Teatro Franco Parenti. E per chi non ha tempo o spazio  esiste anche la possibilità di adottare  un orto a distanza.  L’iniziativa,   in collaborazione con Geologos sine fronteras, consiste nel partecipare alle spese di un kit per Paesi in via di sviluppo come Africa o Sud America. In questo  ci sono le semenze selezionate in base a terreno e clima e un impianto d’irrigazione  “goccia a goccia” notturno e indipendente, per far fronte ai problemi idrici. Si chiamano  Isole Orticole  e  possono fornire nutrimento  a una famiglia o un gruppo dalle cinque fino alle otto persone (www.ortidazienda.org).    

1 commento:

  1. Bellissima iniziativa. E' molto importante che Luisa Espanet ne abbia parlato perché è un esperimento che dovrebbe generalizzarsi per la sua indiscussa utilità. In particolare in questo periodo crisi economica e di ortaggi e frutta "avvelenati". Colgo l'occasione per rivolgere una richiesta a Luisa: scrivi un articolo per il nostro giornale pievese, Creuze dei Due Golfi, dove abbiamo iniziato ad affrontare questa tematica degli orti urbani e sinergici. Grazie. Pietro Tarallo.

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