martedì 12 maggio 2020

CREATIVITA' SULLA BOCCA DI TUTTI



Fiori a tinte forti, esasperate, con un tratto alla Gauguin. Un piccolo motivo geometrico che, a guardarlo bene, è un occhio ripetuto. Farfalle stilizzate che volano su un campo bianco. Un pavone tra i fiori che sembra uscito da un vaso Ming e invece è ispirato 

alla Truck Art del Pakistan. L’immagine pop di un dollaro. Degli enormi occhi che s’intravvedono tra macchie di colori. Fettucce bianche sfilacciate e sovrapposte in modo casuale, che potrebbero essere il 

frammento di un capo di Martin Margiela. Fiocchi di tulle sull’azzurro, interrotti da una zip che fa pensare a un provocante top. Sono mascherine. Diventate indispensabili, chissà per quanto ancora, era inevitabile che si incominciasse a vederle come un accessorio e che quindi la moda se ne interessasse. Erano apparse all’inizio, quando il Coronavirus sembrava uno spauracchio da non prendere in considerazione. Con il logo, erano state la creazione di gusto discutibile di alcune importanti maison, accolte da celebrities alla ricerca di qualcosa per distinguersi. Queste sono invece il frutto della creatività dei corsisti del Master in Fashion Design dello IED di Milano, di cui la maggioranza stranieri. Dopo aver realizzato un collage sul Coronavirus, i 14 studenti sotto la guida del coordinatore Fabio Di Nicola, hanno  progettato delle mascherine trattandole come capi di abbigliamento in termini di tagli, materiali, colori, forme. “Siamo stati i primi e ne è uscito un lavoro egregio…alcuni risolvendo con pattern fantastici, altri ricordando il loro paese d’origine” ha spiegato Di Nicola.

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