domenica 12 gennaio 2020

QUOI DE NEUF?


 Occhiali Neubau
Eleventy
Missoni
Sembra strano ma in Italia l’uso nell’abbigliamento di carta, sughero, feltro, pelle di pesce, cellofan data degli anni 30 e 40. La scelta non è da ricercare in un’anticipata attenzione al pianeta ma nella propaganda 

autarchica fascista, che imponeva l’uso esclusivo di materiali italiani. A raccontarlo Ferragamo, con le scarpe del suo museo esposte all’ingresso del WSM Fashion Reboot, evento dedicato alla sostenibilità, organizzato l’11 e il 12 gennaio a Base Milano, da White, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e ICE. Un fitto programma di workshop, incontri ed espositori da tutto il mondo. Dalle aziende tessili come Candiani denim o Albini Group a Wrad, marchio fondato da Matteo Ward curatore del progetto con White. Da Gilberto Calzolari con l’intrigante 
                      collezione donna a tema desertificazione, presentata nella scorsa Fashion Week milanese, a Haikure con gonne e camicie in plastica riciclata e jeans al 100% in cotone. Da Rifò di Prato con i pull realizzati con strappi di vecchia maglieria agli occhiali Neubau con i tre nuovi modelli Côte du soleil in materiale ricavato dall’olio di ricino stampa 3D, con i nomi dei protagonisti del film La piscina di Jacques Deray (1969): Romy (Schneider), Alain (Delon), Maurice (Ronet). A parte questi casi esemplari si comincia a parlare di sostenibilità più seriamente. Non più solo con la scritta sulle T-shirt per mettersi la coscienza in pace. Santoni nell’allestimento ispirato agli scacchi, anticipazione di quello che si vedrà nei corner dei department store, propone il Rethink: sneakers e zaini in nylon ricavato da plastica recuperata negli oceani, pelle eco, gomma riciclata, colla d’acqua e metallo nickel free. Interessante lo scarponcino da montagna in vitello rovesciato con bordo in cashmere e seta effetto pelliccia.  Inedita la stringata con suola di gomma rivestita in pelle. Attenzione all’ambiente anche da Eleventy con tessuti naturali e una produzione al 100% italiana e a km zero, realizzata in novanta micro-imprese. E i risultati si vedono: sartorialità, dettagli curati con il tocco creativo che rende i capi attraenti anche a chi rifugge il formale. Chorustyle debutta con una capsule di trenta pezzi in cashmere rigenerato. Confort e funzionalità  sono il punto di forza. Come i giubbotti reversibili o le tasche interne e il cappuccio rientrabile in nylon della mantella. Nessuna particolare attenzione alla sostenibilità, ma filati naturali da Missoni che immagina un uomo alla Miles Davis, capace di mischiare pezzi classici ed eleganti con altri più easy. Il bomber in tessuto animalier e il cappotto oversize con il confort di una vestaglia. Il turco Serdar Uzuntas, con il marchio che porta il suo nome, rappresenta la nuova Savile Row generation. Tra i pezzi più significativi il cappotto doppiopetto glitterato.  

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