Quanti
anni ci vorranno alla moda per non essere più al secondo posto per
l’inquinamento dopo il petrolio? Il Pitti Uomo di Firenze, che si conclude
oggi, fa intravvedere una risposta che conforta. Non sarà determinante, ma è
significativa la presenza di tre produttori di bottiglie in metallo per
sostituire l’aborrita plastica. Più consistente e articolato il progetto The time is now nato dall’accordo tra
l’Istituto Europeo di Design, il Consorzio
Detox delle aziende pratesi e
Greenpeace Italia. Con sei collezioni per uomo, complete di accessori, in
tessuti sostenibili e rappresentative di sei stili di vita del nuovo cittadino, disegnate da un
selezionato gruppo di studenti delle varie sedi italiane dello Ied. E cioè
prodotti “che non devono finire mai”, “Dalla culla alla culla” hanno detto. Di
vie del sostenibile se ne sono viste varie a Pitti. Myths con i pantaloni
riciclati realizza un filato per crearne dei nuovi, poi tinti in capo con
grande attenzione alle emissioni. Scaglione oltre alle maglie in casentino ne
propone altre in Hybrid Cashmere, fatto con gli scarti della prima tosatura. Uno degli interessanti brand giapponesi del Tokyo Knit presenta un pull in un filato ottenuto dalla loro carta, of course riciclabile. Giubbotti, parka, bomber di Ecoalf, il nome lo anticipa,
sono riciclabili al 100%, zip comprese. Sono solo alcuni esempi. A raccontare,
invece, il nuovo uomo più dandy e probabile, molta ricerca nella maglieria e cura per gli accessori di cui sono moltiplicati i brand. Tra le
raffinatezze di Drumohr il cashmere garzato e i pull con intrecci di due fili
in colori diversi. Bresciani, oltre a ribadire il tema delle bandiere del
Pitti (foto), per le sue calze in filati pregiati s’ispira alle geometrie dei
pavimenti delle chiese rinascimentali. Moreschi estende la lavorazione di alto
artigianato alle sneakers, così chic da indossare con il completo. Destinate a
piacere anche agli integralisti del senza
cravatta i modelli presentati, tutti artigianali, come ribadisce la scritta
Fatto a mano del brand Paolo Da
Ponte. Molte anche le cinture. Interessanti quelle del marchio belga La boucle.
Nate per il golf sono in pelle e tessuto
di tre misure (anche per donna), con un packaging design e un prezzo
competitivo. Distribuite soprattutto negli aeroporti portano i nomi delle città
del mondo. In primo piano anche i cappelli. Doria 1905 ne propone uno che si
appiattisce completamente, e per chi invece lo vuole normale ha studiato uno
zaino con lo scomparto dove inserirlo. Borsalino sul suo classico mette uno
scarabeo di cristalli e jais, riproduzione di un cappello medioevale(foto). Tra le
curiosità per il dandy il brand inglese Montgomery con montgomery di ogni
forma, tessuto e colore, la collezione di calzascarpe di Utile e i collari, i
guinzagli, i cappottini, anche in casentino (foto), di Lollipet per il miglior amico.
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