martedì 2 luglio 2019

AMACA AMICA




Può capitare di questi tempi in una torrida Firenze, popolata da turisti zombi che non desistono a farsi dei selfie, di entrare in antichi palazzi per ammirarne il cortile, ma soprattutto alla ricerca di qualche grado di calore in meno . Palazzo     

Strozzi è una di queste mete, una targa indica che c’è la mostra sul Verrocchio. Ma qualcosa di colorato che dondola in mezzo al cortile attrae l’attenzione. E’ una tela dai colori solari, gli stessi della pace, ma non è il solito striscione.  Guardando meglio ci si rende conto che è un’immensa amaca legata con corde a una struttura fatta di pali, di un telone di copertura trasparente e di un pavimento di legno. A fianco c’è uno scaffale, dove sono posate scarpe di vari numeri e tipo. Sulle amache sono distesi adulti che leggono o ammirano il soffitto, bambini che saltano, qualcuno cerca perfino di dormire. E’ un’installazione del collettivo di artisti brasiliani Opavivarà!  E lì dal 16 maggio e ci resterà fino al 14 luglio. Tutti sono invitati a salirvi, purché senza scarpe, senza avere in mano cibo o bevande e, se bambini, sotto la sorveglianza di un adulto. E’ un modo totalmente nuovo, "anticonvenzionale e senza gerarchie" per vivere l’architettura del palazzo e magari incontrarsi. Non a caso s’intitola Rede social.  E’ la fase finale di Beyond Performance, a cura di Alberto Salvadori, che ha visto dal 12 aprile al 12 maggio, nei saloni della Strozzina, un’installazione dell’artista inglese Cally Spooner (classe 1988),  che coinvolge il pubblico sul rapporto tra realtà e manipolazione della realtà con un video e un coro di donne che trasforma in canto gli appunti di un’agenzia di pubblicità.  E in contemporanea un percorso con performance  tra  video, pittura e musica del messicano Mario Garcìa Torres (classe 1975).

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