domenica 14 luglio 2019

PERFETTI EQUILIBRI



C’era un paese, nella repubblica di Venezia, che nel 1700  contava 6mila abitanti, quando la città più importante, Brescia, ne contava 20 mila.  Alla fine del 1800 gli abitanti erano 2mila. Ora  a Pertica Alta, vivono solo 548 anime, divise in sei frazioni  e del periodo popolato rimangono le otto chiese con affreschi preziosi e portali istoriati, testimonianza delle ricche famiglie che qui risiedevano. Siamo nella Valle Sabbia, valle resiliente insieme alla Val Trompia. La sede comunale, la canonica e la biblioteca  sono nella frazione di Livemmo: 200 abitanti, un unico negozio di alimentari, anzi una cooperativa, di fronte alla quale si ritrovano gli anziani. La scuola materna e quella elementare frequentata da 14 bambini, divisi in due uniche                                 classi, invece, sono a  Lavino.  Con tempo pieno, servizio di bus garantito e varie attività di doposcuola. “Non abbiamo la piscina” dice Giovanmaria Flocchini sindaco di Pertica Alta al secondo mandato e Presidente della Comunità Montana Valle Sabbia. Ma cercano di offrire sempre più servizi e i risultati si sentono: i bambini sono aumentati, e si stanno aprendo piccole attività per la produzione di formaggi e marmellate, agriturismi, aziende per l’allevamento di bestiame, come quella di Milena e Christian di Malga Casine. Tra i fiori all’occhiello un piccolo museo con video interattivo e il servizio pasti a domicilio per gli anziani. Un esempio di iniziativa imprenditoriale il ranch Vaghezza a Marmentino al confine con la Val Trompia, un agriturismo con cavalli per passeggiate nei dintorni e una grande sala con camino per assaggiare le grigliate miste tipiche della zona. Tutto con vista sulla vallata. Per chi ama la natura, ma con qualcosa da raccontare e in questo caso è molto, da non mancare  Barbaine, con la quattrocentesca chiesa dei Morti, immersa nel verde. Chiamata così per minuscolo cimitero con lapidi-parallelepipedi dedicati ai Caduti della Resistenza valsabbina, sorvegliato da un grosso cane dallo sguardo buono. In stile romanico-lombardo e con interessanti affreschi, la chiesa, in abbandono fino al 1985, è stata per secoli la meta di pellegrinaggio per le ragazze che volevano trovare marito e per le spose che non riuscivano a restare incinte.  Non distante c’è Belprato, un paese arroccato destinato a scomparire, se non fosse stato per la brillante idea dell'artista svizzero Marino Gabusi. Nel 2014 è stato istituito un concorso  per cui pittori e scultori di ogni età e provenienza sono invitati a mandare un loro progetto che, esaminato da una commissione e ritenuto interessante, dà diritto all’artista a essere ospitato in paese per realizzare il murale o la scultura proposta. Non tutto certo è di grande livello, ma i muri sono notevolmente rallegrati, diventa un gioco andare per gli stretti vicoli a scoprirne dei nuovi e quindi l’attrattiva per il turista aumenta. Dalle gambe che escono da una finestra al trompe-l’oeil delle donne alla fontana, dall’uomo che cammina sul filo al paesaggio, dal figurativo al pop, tutte le tendenze sono contemplate. Da non perdere la casa di Gabusi, letteralmente ricoperta da murales, sculture, mosaici, colorate composizioni con materiali di recupero, un vero divertimento per gli occhi.

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