sabato 24 settembre 2022

UN MONDO DI MODA

E’ sempre più internazionale la settimana della moda a Milano. Non  solo per buyers e stampa straniera, tornata numerosa come in pre-pandemia. In aumento anche brand e collettive di stilisti da altri Paesi, queste ultime supportate da Camera della Moda. 



Ormai presenza fissa la Budapest Select. Protagonisti cinque marchi molti diversi. Abodi mette il nero in primo piano per tailleur-pantaloni e chemisier caratterizzati da smerli, ricami, lavorazioni all’uncinetto. Cukovy ripropone il piumino di primavera, leggero e donante come una camicia(foto in alto). I tagli sono il motivo conduttore da Kata Szegedi. Sono dappertutto eccetto sull’impermeabile che, trasparente, lascia intravvedere quelli dell’abito. Solo capi maschili, in prevalenza neri da Zsigmond. Thefour gioca con gli stampati futuribili dai forti contrasti di colore per gilé, giubbotti, abiti. Applausi sentiti ed entusiasmo, con qualche lacrima ben nascosta, per il fine sfilata della Community Stella Jean–WAMI, acronimo di We are made in Italy (seconda foto dall'alto). E’ il progetto nato nel 2020 su proposta della stilista Stella Jean, unico membro black di Camera della Moda, per rafforzare la presenza di giovani creativi afro nel calendario della Fashion Week milanese. Colori forti e varietà di temi per una moda per tutti. Viene dall’India e sfila per la prima volta a Milano in Piazza dei Mercanti, Waishali S, brand firmato da Waishali  Shandagule, prima stilista indiana ad aver presentato la collezione alla Paris Couture Week. Molto vicino all’Alta moda, infatti, il suo prêt-à-porter con straordinari effetti tridimensionali che rivelano materiali ben studiati e lavorazioni molto accurate. In passerella abiti sculture, capaci davvero di creare un’aurea speciale intorno alla donna, ma portabili. Magici i colori, dal giallo senape al rosa antico, dal viola al nero, incredibili gli stampati come quello con radici di alberi. Gli accessori continuano a essere oggetto di attenzione e spazi di creatività. Così da Zanotti i sabot coperti di cristallo, gli stivaletti in vernice con tripla fibbia.  O ancora il sandalo con cavigliera di cristalli. Accanto al ritorno del tacco a stiletto la zeppa triangolare per i sandali da red carpet o i flat, alti 10 cm, in pelle laminata con fascia tempestata di cristalli. 

Borsalino s’ispira a Monet e agli Impressionisti e divide in tre temi la collezione. Arts and Crafts con virtuosismi cromatici e sfrangiature, Contemporary con nastri in una grande varietà di toni, Street con cappelli a tesa larga in cotone, lino e dettagli in pelle. Si aggiungono Soft Accessories con scialli, foulard, bandane e la Pelletteria con borse, zaini, cartelle in materiali pregiati. Per i gioielli molto interessante la collezione Aurea di Andrea Ciarello che elabora e dà nuova vita a vecchi gioielli in un’ottica di sostenibilità, ma anche di rispetto per le tradizioni. Le spille diventano degli scheletri su cui lavorare con gli smalti, le catene si trasformano in parure con orecchini e bracciali. Dando risalto a pietre e metalli preziosi con un mood assolutamente contemporaneo.


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