martedì 13 settembre 2022

SINGOLARE FEMMINILE

Si sono toccati tutti i temi, al Tempo delle donne iniziativa che il Corriere della Sera organizza da sei anni a Milano, ideata con la giornalista Luisa Pronzato, scomparsa lo scorso febbraio. Questa edizione, iniziata nei saloni della Triennale si è conclusa all’Università Statale. Nell’Aula Magna (v.foto) la mattina, con la partecipazione tra gli altri di Roberto Saviano, bombardato da domande dal pubblico. In varie aule il pomeriggio, con workshop su parità di genere, violenza psicologica, comunicazione, carriere al femminile. 


Proprio uno di questi Donne nella scienza. La lunga strada verso la parità si è rivelato di particolare interesse. Per quanto trattasse di problematiche per uno specifico e limitato gruppo di professioniste, le ha sviscerate e approfondite, senza nessuna inevitabile caduta nel già sentito. E quel che non è così scontato negli workshop si sono tirate le file e date risposte per progetti concreti. Organizzatrici dello workshop Maria Pia Abbracchio, professoressa ordinaria di Farmacologia e prorettrice vicaria con delega a Ricerca e Innovazione e Michela Minesso, professoressa ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche, Coordinatrice del Gruppo Carriere di Unimi. A moderare la giornalista del Corriere Alessandra Puato. A seguire interventi di cinque minuti,  precisi e sintetici, di diverse categorie di donne nella scienza: laureate, dottorande e dottoresse di ricerca, ricercatrici a tempo determinato e professoresse associate.  Temi esposti le aspettative e gli ostacoli incontrati durante la carriera  e le forme di sostegno (Welfare compreso) sui cui poter contare per favorire la crescita professionale, conciliando vita privata e carriera. In parte temi comuni a donne con altre professioni. Sono emersi aspetti sconosciuti e inaspettati. Che vanno dai problemi di inserimento per le straniere, spesso dovuti alla mancanza di luoghi di socializzazione come i campus per esempio, ma anche alla conformazione degli spazi di lavoro. Dalla necessità di promuovere la comunicazione a quella di sistemare situazioni di svantaggio di partenza. Come la diversa fisicità della donna, ma pure l'assenza di modelli a cui fare riferimento. Fondamentale, si è detto, cercare di anticipare le richieste della Commissione Europea, l’importanza di creare gruppi di lavoro o dell’università come luogo da vivere collegialmente. Sono emersi una serie di luoghi comuni superabili o da imparare a superare. Di molte problematiche negli interventi si sono  suggerite le possibili soluzioni. A confermare il pragmatismo dello workshop, davvero singolare, il discorso conclusivo di Puato che ha elencato gli undici problemi sollevati e le venti risposte e proposte. Tutto esposto in modo chiaro che lascia pensare a un effettivo sviluppo. E non al solito incontro di buoni propositi a effetto, da dimenticare il giorno dopo il convegno.

Nessun commento:

Posta un commento