martedì 20 settembre 2022

AVEDON E' TORNATO


Quale momento migliore per una mostra di Richard Avedon a Milano della settimana della moda? Ma è un pensiero riduttivo nei confronti delle immagini del grande fotografo statunitense, scomparso nel 2004. E non solo perché ritraggono anche personaggi e gente comune, non legati alla moda. Il sottotitolo Relationships in qualche modo lo dice o comunque anticipa quello che esprimono le 106 foto provenienti dal Center for Creative Photography di Tucson (Usa) e dalla Richard Avedon Foundation. Come ha spiegato la curatrice della mostra Rebecca Senf le foto riflettono il rapporto di Avedon con i suoi soggetti. Raccontano l’empatia che sapeva creare con loro, così come il rispetto nei loro confronti. Che fossero la modella agli inizi o la top, il grande artista o la donna della strada con la sua bambina, l’attivista per i diritti civili o il capo di stato. 




Certo le foto di moda prevalgono e sono quelle con cui ha rivoluzionato il modo di fotografare le modelle. Primo, infatti, a farle muovere, a renderle soggetti e non più oggetti. Protagoniste e non pedine, grazie anche a quel grande spazio bianco lasciato intorno alle figure. E poi quella capacità di evidenziare i dettagli, senza essere didascalico. Ecco la foto della modella in abito da sera ritratta tra due elefanti o ancora quel primo piano di una scarpa e solo la caviglia che esce da una gonna con lo sfondo della Tour Eiffel. Molto interessante la sezione dedicata alle campagne di Versace, main partner della mostra, che raccontano il percorso  della maison dalle collezioni degli esordi del 1980 fino alla prima firmata da Donatella Versace del 1998.  "E’ una mostra, ha detto Senf, da vedere al rallentatore per apprezzarla fino in fondo, proprio come un buon pranzo o un tramonto".  Indimenticabili i ritratti di personaggi famosi, più che mai vivi. Da Andy Warhol ai quattro Beatles ritratti separatamente, da Ezra Pound a Truman Capote, a Marilyn. Straordinaria Nastasha Kinski, nuda con un pitone. Un’immagine con tutti i presupposti per essere volgare o per lo meno kitsch, nel suo scatto diventa un prodigio di eleganza e sensualità. Ma Avedon non ha solo rivoluzionato il modo di fotografare. Come ha detto di lui Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, con la sua mostra a Milano nel 1994 ha anche cambiato la missione di Palazzo Reale, l’ha inserito nel circuito internazionale, ha ribadito l’importanza della fotografia e il fondamentale legame di Milano con la moda.  E un video ricorda quell'esposizione allestita, oltre che nella sala delle Cariatidi, in altri saloni del palazzo non ancora restaurati, con i muri scrostati e pieni di buchi. Che Avedon giudicò  perfetta cornice  per i suoi lavori "drammatici". D’effetto il corridoio con le pareti rivestite di copertine di Vogue, media partner della mostra, e il pavimento di specchio che le riflette. Richard Avedon Relationships è promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta da Palazzo Reale e Skira Editore, che ha pubblicato il catalogo.  Apre al pubblico il 22 settembre  e chiude il 29 gennaio. 

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