domenica 14 agosto 2022

AL PLENILUNIO LETTURE SULLA LUNA

Alle sei del pomeriggio di ieri erano già in molti al baretto tra le rocce per assicurarsi un posto, o meglio una sedia per lo spettacolo delle 21,15. Alle otto e mezza era quasi impossibile riuscire a trovare un spazio sulla roccia di fronte o per i meno agili sui sedili di cemento all’imbocco dello scalo, con la possibilità di sentire ma non di vedere. Il terzo e ultimo spettacolo dell’Art Festival Scali a mare di Pieve Ligure, ha attratto davvero un grande pubblico.



Anche se dei tre è quello che è ha avuto come teatro lo Scalo Torre, sicuramente il più vasto. Perfetta anche la serata, con una leggera brezza, cielo sereno con un’ammiccante e collaborativa luna quasi piena e nessuna stella, distraente soprattutto se cadente. Alla faccia della notte di S.Lorenzo, passata solo da tre giorni. Sul palcoscenico, sfondo mare, David Riondino e Dario Vergassola in Astolfo sulla luna e altri viaggi fantastici nei poemi cavallereschi, progetto e regia di Sergio Maifredi creatore e direttore artistico dell’Art Festival, con la produzione del Teatro Pubblico Ligure. Dopo una micro presentazione delle autorità locali e di Maifredi, senza un minuto di ritardo, lo spettacolo ha preso il via. Dopo qualche battuta di riscaldamento in pieno stile Vergassola, con qualche cenno garbato ai coccodrilli, tra cui inevitabile un ricordo di Piero Angela, Riondino ha incominciato la lettura dei grandi classici. Concentrandosi particolarmente su Ariosto e la follia amorosa e lunare di Orlando. Continue le interferenze, ovviamente volute e progettate, di Vergassola. Volte a portare sul piano di un "diplomato dell’istituto tecnico" l’alto livello culturale del partner. Alcune molto divertenti e perfette per non rischiare la noia di una lettura ben fatta ma quasi dottorale, altre un po’ qualunquiste e banali. Seguite non tutte da risate e applausi. Brillante e chiaramente improvvisato il congedo con un programmatico e spiritoso rifiuto del bis. Un buono spettacolo, certo, ma dove le interferenze, giuste idealmente per la riuscita sul piano della comicità, in alcuni momenti risultavano un filo inopportune, togliendo spazio e valore alle parole di entrambi gli artisti.

1 commento:

  1. Interferenze "provocatorie" nello stile di Vergassola. Che ne dici dei versetti irriverenti e licenziosi di Pietro Laretino? Sempre attuali.

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