Il Salone del Mobile a Milano inizia domani, ma la città è da ieri in pieno fermento per il Fuorisalone. Si possono già individuare le tendenze comuni. Una delle più evidenti, generata dalla forzata reclusione di due anni, è la voglia di stare bene che non significa solo ricerca di confort e funzionalità quanto il dare importanza allo stare insieme, all’accoglienza, al pensiero, ai veri valori, alle emozioni. E non sono le classiche parole al vento. Indicativo, per esempio, il progetto dello studio berlinese Gonzalez Haase per la boutique Moses in Piazza Risorgimento. Piazza residenziale e con verde, ma senza luoghi di aggregazione, per cui lo studio ha creato delle strutture per una continuità fra interni ed esterni. Ed ecco una tettoia costituita da grandi elementi gonfiabili ispirati all’Inflatable Art di Andy Warhol in argento. Colore che si ritrova anche nelle due panchine circolari multiposti, una addirittura fruibile sia all’interno che all’esterno, che favoriscono la conversazione, lasciando comunque spazi ben separati o il banco per la musica o addirittura la postazione raggiungibile con una scaletta, dove è possibile sdraiarsi anche in due.
Diverso approccio, ma obiettivo simile, nell’installazione di Jacopo Ascari, classe 1993, laurea in Urban Planning al Politecnico di Milano. Nel Destino dell’Urbanistica propone grandi disegni dedicati a un’urbanistica che mixa elementi classici e reali in prospettive immaginarie e immaginifiche (in alto) . Sono esposte in un cantiere in Via Passione, dove si sta costruendo una delle Ville Urbane progettate per questa strada. C’è del poetico anche nella rivisitazione temporanea dello storico Caffé Taveggia realizzato dal brand di lampade danese Louis Poulsen, in collaborazione con Locatelli Partners. Le iconiche PH Artichoke (al centro)e PH Septima sono proposte in una leggera sfumatura di rosa, come la nuova PH Pale Rose. In accordo con tavoli e sedie. Di luci si parla ancora da Axolight, venticinquenne azienda di Scorzé. Da sempre le sue lampade puntano a rapportarsi con le persone “generando un sentimento di piacere, desiderio, benessere intellettuale”.
E la nuova collezione disegnata da Timo Ripatti, presentata nell’elegante show room di Bross, con i suoi riferimenti culturali non si smentisce . Soprattutto per Manifesto. Una lampada che a luce spenta è una vera e propria scultura (qui sopra).
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