giovedì 12 maggio 2022

UN FATTO DI COSTUME

Quando si dice fare sistema. Ora sempre più auspicato ma anche seguito. Ne può essere un esempio significativo la mostra Sull’onda del tempo  all’Adi Design Museum di Milano, da oggi al 29 maggio. Intanto la scelta del luogo, il nuovo museo che aiuta la conservazione e la conoscenza di un patrimonio nazionale come quello del design. E poi la sua realizzazione, grazie al lavoro  dell’Accademia Aldo Galli di Como- IED network con l’azienda di moda Yamamay. 



Un lavoro comune che ha impegnato gli studenti dei due corsi triennali, uno di Pittura e linguaggi visivi, l’altro di Fashion textile design, accompagnati dai loro docenti e Yamamay, una delle aziende italiane più avanzate dal punto di vista della sostenibilità. “E’ importante salvaguardare la natura  e la felicità dell’essere umano” ha detto  Barbara Cimmino, Head of Corporate Social Responsibility & Innovation Yamamay.  “Quanto ai giovani non si deve limitare la loro creatività,  ma aiutarli a incanalarla per comunicarla”.  Obiettivo e oggetto della mostra  costumi da bagno che raccontano  la storia di questo capo dagli anni Venti a oggi. Non a caso il sottotitolo recita Waves of fashion, history and innovation. Pochi pezzi che  spiegano i vari cambiamenti con gli esempi più significativi dei diversi periodi, compreso il costume con gambe delle nuotatrici.  Una proposta che va al di là del puro discorso moda per diventare storia del costume. Come ribadito anche dal piccolo e ben progettato video prodotto da Olo Creative Farm  con gli studenti della classe terza del corso di Fashion textile design. Un percorso nel tempo fatto di manifesti pubblicitari, cartellonistica del cinema, foto di cronaca, che spiega come l’austero costume intero degli anni Venti, privilegio esclusivo di star e femme fatale, sia  diventato un capo per tutte, funzionale e donante, passando dai primi interi più sgambati ai proto-due pezzi considerati audaci ma in realtà castigatissimi, al voluttuoso bikini in tutte le sue versioni sempre più ridotte, fino al ritorno di un finto intero o al costume cosmetico, presente sui manichini, capace di nascondere gli inestetismi.  Interessante anche l’evoluzione, oltre che delle forme, dei colori e delle stampe, sempre più legate alle tendenze moda.


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