Una nuova formula di monologo per l’ultimo dei tre spettacoli del Benvenuti al Menotti, la rassegna di Alessandro Benvenuti, appunto al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano. Un comico fatto di sangue, infatti, si sviluppa in cinque parti, come spiega l’attore all’inizio, di cui tre sono il racconto in prima persona del protagonista e due sono la lettura del racconto, sempre in prima persona, della moglie Mara.
Il fatto, che si rivela di sangue solo negli ultimi minuti, è la cronaca di tensioni famigliari in progressivo aumento dal 2000 al 2015. I personaggi e interpreti sono il padre/marito, la madre/moglie e due figlie, più i conviventi, un pappagallo e due cani. Tutti intervengono in diretta attraverso la voce di Benvenuti, pappagallo compreso. Una storia che inizia con piccoli screzi, mai banali, mescolati ad altri quasi di felicità, ma giocati con molta ironia, che vanno diminuendo per sostituirsi con altri mix di lamentele classiche della coppia, uscite sgradevoli delle figlie da manuale. Espresse in modo tale da non sembrare mai risapute. Grazie alla vis comica di Benvenuti, che riesce a rendere reali perfino i due cani. Con piccole sceneggiate così ben studiate da farli diventare presenze fastidiose e soprattutto arrivare a far condividere l’astio nei loro confronti del padre/marito, anche dai cinofili più convinti. Fatto di sangue escluso, of course. Tra le piccole sceneggiate insuperabile quella della reazione del cane al suono del citofono e le misure adottate di conseguenza dal padre/marito. Un comico fatto di sangue scritto e diretto, oltre che interpretato, da Alessandro Benvenuti, con la collaborazione drammaturgica della sua compagna Chiara Grazzini, è in scena al Teatro Menotti fino a questa sera.
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