giovedì 27 gennaio 2022

MAN IN CLOWN

Una cosa è sicura. Ridere fa bene. Se poi si assiste a uno spettacolo come Il Clown dei Clown di David Larible, la conferma è immediata, inequivocabile e soprattutto condivisa. In effetti la comicità, considerata il movente della risata, ha diverse sfaccettature: intellettuale, da risate grasse, sofisticata, pungente, sboccata. Può essere satira, humour ecc.  Nasce da una critica profonda, parte da un commento sottile o ruota intorno a qualcosa di evidente, come le disgrazie o le goffaggini altrui. Quindi non tutti i tipi di comicità riescono a fare lo stesso effetto su un pubblico vario e svariato.



Lo spettacolo di Larible ci riesce. Per quel mix di sense of humour e ironia pungente, ma mai cattiva o cinica, e tutto quello che da secoli provoca la risata facile. Questione di equilibri fra gesti, frasi, movimenti, sguardi, sorrisi, e poi musica. Dall’opera al jazz a My way. Tutto amalgamato con un accompagnamento musicale complice e convincente. Affidato in gran parte al maestro Mattia Gregorio al piano, ma anche alla voce dello stesso David o dell’attore Andrea Ginestra, perfino ai canti e ai suoni di persone del pubblico, chiamate sul palcoscenico da David. Cosa c’entra il clown del titolo, a parte la faccia spalmata di bianco, il gilé e il naso rosso? Perché lo svolgersi dello spettacolo è la storia di un uomo delle pulizie che sogna di diventare un clown, una specie di Monello chapliniano con la stessa fantasia e poesia, ma senza il compiacimento della malinconia. Bravissimo nei movimenti, irresistibile nelle gag, alternanza di quelle più scontate con altre inedite e d’attualità,  capacità mimica ma anche recitativa e canora, ideale per interagire e stimolare il pubblico, Larible rappresenta la nuova immagine del clown.  Cosa che spiega perché alla prima di ieri il Teatro Menotti di Milano fosse pieno, con persone di tutte le età, tra cui molti bambini con il naso rosso da clown sulla mascherina.  Perché Larible sia stato definito dalla stampa il clown dei clown o il più grande clown classico del nostro tempo. Perché con il suo spettacolo al Madison Square Garden di New York sia stato applaudito da 120mila persone in un solo week end. Perché abbia ottenuto riconoscimenti prestigiosi e sia adorato da personaggi del cinema e dello spettacolo. L’hanno voluto a fianco in gala o in tv, Woody Allen e Jerry Lewis. L’ha chiamato per una parte in Ocean’s Eleven, Julia Roberts. Il clown dei clown è al Menotti Teatro Filippo Perego fino al 30 gennaio. Da non perdere.

2 commenti:

  1. come dicevo anche per altri pezzi di Luisa, viene voglia di alzarsi dalla sedia e andare a vedere. Subito!

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  2. Grazie Gianni, sono felice che la pensi così.E' quello che volevo.

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