Peccato che sia rimasto in scena solo un giorno. Soltanto ieri, infatti, si è visto sul palcoscenico del Menotti-Teatro Filippo Perego di Milano Their Footsteps. Come When we went Electronic in scena il giorno prima, altrettanto interessante, fa parte della seconda edizione di Onstage!Festival, primo festival di Teatro Americano in Italia. Presentato da Kit Italia e The International Theatre in collaborazione con Kairos Italy Theatre a New York, si propone di sostenere il teatro indipendente, con un ciclo di dibattiti e conferenze all’Università IULM, che rientrano nella rassegna Aspettando BookCity. I due spettacoli (in inglese con sopratitoli) sono centrati sulle donne. Il primo è una testimonianza di due modelle che cercano di recuperare la memoria dopo una tragica notte di stupro.
Il secondo Their footsteps affronta il tema delle volontarie nella guerra del Vietnam. Cinque giovani attrici sul palco, con solo delle cassette che usano come sedili, raccontano le loro esperienze. Di come sono arrivate a quella scelta. Delle difficoltà che hanno incontrato. Del rapporto con i soldati. Due sono state ufficiali, tre impiegate civili. Tutte parlano da protagoniste in prima persona, ma a vicenda tutte svolgono ruoli di uomini o di altre donne nei vari racconti. Si può davvero parlare di teatro nel teatro, ovvero di una scuola di recitazione, dove si deve essere pronti a interpretare personaggi diversi, in situazioni diverse, nel giro di pochi minuti. Non sono mai storie estreme, non ci sono cattivi, né buoni. Non ci sono abusi o violenze, come ci si potrebbe aspettare parlando di una situazione di guerra in cui le donne sono state una più che esigua minoranza. Ma non si avverte neanche comprensione o aiuti da parte degli uomini. Quello che emerge è l’indifferenza per queste persone, che sembrano non essere mai esistite. Com’è stato confermato anche nei commenti di un’ americana, che è stata volontaria, intervenuta nel dibattito seguito allo spettacolo. Ma l’indifferenza per chi aveva combattuto in Vietnam è maturata anche per gli uomini. Una scelta politica. Il Vietnam doveva diventare una pagina di storia americana da dimenticare.
Nessun commento:
Posta un commento