Non si può applicare sulle buste,
ma è destinato a diventare un pezzo da collezione. Proprio come quello a cui si
ispira, anzi di cui è la versione modificata del Terzo Millennio. L’originale è il Penny Black, primo
francobollo al mondo, emesso il 6 maggio 1840. Ideato da Rowland Hill, famoso
filatelista e politico inglese, per il Regno Unito di Gran Bretagna, in realtà
fu venduto al pubblico già il 1° maggio a 1 penny, da cui il nome.
Quanto a
Black era dato dal colore del suo sfondo giudicato poi inadatto perché non
lasciava vedere la scritta in rosso e forse per quel motivo messo fuori corso
nel 1855. L’incoronata è la Regina Vittoria come appariva su un medaglione.
Anche la nuova versione italiana del Penny Black esce oggi, 1° maggio, ma,
adeguata ai tempi, la signora al posto della mascherina anti Covid-19, ha un fiore stilizzato. Altra
variante, il francobollo non è di carta, ma è solo on line. E’ la prima creatura della prima piattaforma al mondo che crea
francobolli da collezione digitali. Si
chiama Bitstamps ed è una start up di cui fanno parte grafici, esperti di
marketing, e comunicazione, sviluppatori di App, digital designers e il cui CEO, Nicola Archilli, ha alle spalle
un’esperienza trentennale nella filatelia tradizionale nazionale e
internazionale ed è direttore di Auction Phila, casa d’aste specializzata in
francobolli da collezione. Il francobollo digitale è una soluzione molto
interessante, ora che le collezioni di francobolli per le aste sono sempre più ingombranti
e spesso gli esemplari sono difettosi o falsi, sostiene Archilli. Oltre a non occupare spazio, non si danneggia,
non può essere rubato e lo si può vedere nei dettagli, ingrandendolo a piacere.
Last but not least non deve sottostare alla politica delle maggiori amministrazioni
postali e può ritrarre persone e celebrities viventi. E regine del passato con fiore-mascherina comprese.
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