Non è una foto-suggerimento per
come prendere il sole rispettando le distanze in Fase 2 e neppure una poetica immagine
di solitudine. La protagonista è lei, la sedia Thonet modello 214, la sedietà platonica,
l’assoluto per sedersi. Nonostante i suoi 141 anni è considerata il prodotto industriale
più riuscito al mondo, quello che ha dato il via alla storia del mobile moderno.
Infatti, la tecnica di curvatura del legno massello, messa a punto dal
fondatore Michael Thonet, ha reso possibile la sua fabbricazione in serie. E’
facile da smontare e altrettanto facile da rimontare. Si presta quindi molto
bene alle spedizioni, dato che una cassa di un metro cubo ne può contenere ben
36. Questo per quel che riguarda la funzionalità, che non è certo inferiore alla sua estetica.
Lineare, essenziale ma non anonima, non solo si accorda, ma emerge senza
prevaricare in una pluralità di ambienti. Dai locali pubblici, tanto da essere
identificata come la sedia da caffè
per eccellenza, al privato. Sta bene con tavoli da pranzo di stili diversi,
contemporanei compresi. E’ perfetta nella camera da letto per appoggiare gli
abiti. Comoda e quasi ergonomica, con il suo schienale incurvato è ideale per
una postazione da lavoro o studio. Con il tempo ne sono nate varie versioni. Lo schienale può essere aperto
o no. In canna d’India intrecciata come la seduta o come la seduta rivestito in
pelle o in tessuto. Inutile dire che il vero classico, il must è quella della
foto, con lo schienale aperto e la seduta in paglia di Vienna. Che continua a
essere prodotta nella fabbrica di Frankenberg sull’Eder in Germania, dove la
quinta e la sesta generazione Thonet ha ancora un ruolo attivo. Quell’intreccio
è più Thonet di qualsiasi marchio o monogramma. E come tale è ovviamente copiatissimo.
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