Ora è una delle più importanti
maison di moda, ma Louis Vuitton, prima di
essere legato alle borse-must con monogramma, è stato da metà dell’800 uno dei
più prestigiosi marchi di bauli e valigie. Le ordinazioni arrivavano alla
fabbrica di Asnières da tutto il mondo e di natura più svariata. Sempre
soddisfatte. Dal letto da campo dell’esploratore Savorgnan di Brazzà alle cappelliere
di dimensioni gigantesche per la diva capricciosa, al portascarpe per la
soprano feticista (di scarpe), al porta-metronomo per il direttore d’orchestra
star. Fino al porta-ceneri di una vedova
americana, per avere sempre con sé quel
che restava del marito o il porta-seni finti di una ricca avventuriera che nei
viaggi non rinunciava ai ferri del mestiere. Per non contare
poi le borse, valigie, custodie per strumenti musicali, attrezzi sportivi o giochi
da tavolo. Non stupisce quindi che in questo momento, dove la casa è diventata
luogo di smart working ma anche di tempo libero, la Maison abbia pensato di
completare la collezione di giochi, in omaggio alla passione di Gaston-Louis
Vuitton nipote del fondatore Louis. Ed ecco un biliardo(in alto) e un biliardino o
calcio balilla, rivestiti in tela Monogram, o Monogram Eclipse o Damier Graphite o nel più recente cuir épi di vari colori e, per il biliardo, anche bicolore. Curatissimi, come nella tradizione dei bauli, i
dettagli. I rivetti metallici sono tutti incisi con la firma. Per il biliardo le
stecche sono in pelle e tela Monogram. Rivestito in pelle è anche il triangolo
per le biglie con i numeri dipinti a mano. Nel bigliardino i giocatori si
ispirano al Bell Boy di una pubblicità di Vuitton del 1921 e sono dipinti a mano
in rosso e in bianco. E’ dipinto a mano
anche il fiore del Monogram nel contapunti, prezioso come un gioiello. Non è previsto LV sulle palline.
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