C’è una piscina dove i nuotatori con
occhialini e cuffia sembrano più interessati a fare salotto che a nuotare. Ci sono attrezzi su un banco riparati da un
ombrellone. O un mucchio di scale a pioli. E poi vetrine di vecchie mercerie con
reggiseni di misure incredibili. Tutto è disegnato nei dettagli con una perfezione
fotografica, ma come inserito in volumi quadrati e percorso da un fil rouge d’ironia e poesia.
Che rende le opere intriganti e incuriosenti. Tanto che non basta un primo sguardo,
anche se soddisfacente. Si ha voglia di soffermarsi sui particolari. Sono gli
acquarelli di Gian Piero Siemek, architetto milanese, con al suo attivo oltre a
edifici, ristrutturazioni, arredi, anche allestimenti di mostre. Questa volta
al Circolo Combattenti di Grazzano Badoglio è lui che espone. La scelta del
paese nel Monferrato non è casuale. Molti dei soggetti dei quadri sono ispirati
dalle bancarelle dei mercati, dalle fiere, dai piccoli negozi di quella zona
nell’ultimo decennio del Novecento. Frutto quindi di ricordi e sensazioni
raccolte da Siemek durante i suoi soggiorni. Ogni situazione è rielaborata dal
gusto per il surreale e la sorpresa. Ecco tra i bagnanti della piscina di
Grazzano personaggi visti alle terme di Paesi lontani. Ecco nella folla di una
festa popolare, tra le teste, anche quella dell’artista. Completa l’esposizione
la recente serie degli Infernot, le cantine sotterranee di Grazzano con “Quelle
bottiglie sospese in rocce trasformate in textures astratte sarebbero tanto
piaciute ai surrealisti” scrive nella presentazione il critico Antonello Negri.
La mostra, inaugurata il 30 marzo in concomitanza con Golosaria, è aperta
sabato e domenica (ore 10-13, 15-19) fino al 25 aprile. E’ in Via Mazzini, a
pochi passi dall’Abbazia Aleramica del 961 e dalla Piazza dove si tengono le
partite di tamburello.
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