mercoledì 20 marzo 2019

SHAKESPEARE FOREVER


Il fatto che Shakespeare continui a essere rappresentato con successo  e soprattutto a essere attuale è sicuramente dovuto al fatto che, al di là della trama e dell'ambientazione, c’è un’esplorazione nei sentimenti davvero straordinaria . Tra le tante rivisitazioni  Abitare la battaglia (Conseguenze del Macbeth), messo in scena da La fabbrica dell'Attore e il Teatro Vascello Roma con la regia di Pierpaolo Sepe, è una delle prove più convincenti. Più che uno spettacolo teatrale può essere considerato una performance o ancora meglio un'installazione in movimento. Sul palcoscenico sette persone, di cui una sola donna. Non parlano, raramente sussurrano qualcosa. Si muovono molto, ora all'unisono, ora ognuno per conto proprio. I loro gesti sono calibrati, le loro posizioni  statuarie, spesso formano delle composizioni dove l’umano è secondario.  L'accompagnamento musicale consiste  in suoni spezzati, interrotti, sovente metallici o stridenti, in accordo o in contrasto con le luci, attentamente studiate a formare effetti speciali. Come nel caso del groviglio umano, quando i palloncini neri, nelle mani di ognuno, mossi in un certo modo e sotto le luci, diventano dei nastri danzanti. I costumi sono essenziali: pantaloni con bretelle per gli uomini, un abito marrone per la donna. Nessun oggetto in scena, solo un casco dalla forma di testa di animale, una corona, una sedia-trono da cui un breve aggancio con la tragedia shakespeariana. Qui non ci sono protagonisti. Il vero, assoluto, incontrastato protagonista è il male. Non è solo nella perfida regina pronta a tutto purché il marito arrivi al potere. E' in tutti, passa dall'uno all'altro. Perché nessuno è totalmente buono o totalmente cattivo. C'è l'ambiguità, l'inganno, la simulazione, la perversione. E,incredibilmente, anche se non si ha il soggetto da condannare, l'eroe buono o quello a cui dare il proprio appoggio, si segue la drammaturgia, come fosse una storia con finale. Una prova di teatro davvero  eccezionale con un'esecuzione perfetta, da parte di tutti. Dagli attori-mimi-ballerini al regista, dalla drammaturga alla costumista, da chi ha curato i movimenti di scena a chi si è occupato delle luci. Lo spettacolo è al Teatro Menotti di Milano fino al 24 marzo. 

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