Che il turismo
sia una risorsa importante se non fondamentale per il Pil di un Paese non
stupisce nessuno, anche se molti tendono a ignorarlo. Ma che dei giardini possano
venire gestiti come un'azienda con piani di sviluppo, investimenti, strategie
di marketing è già più inconsueto.
Eppure è quello che sta facendo il Principe
Vitaliano Borromeo, forte di una
lunga esperienza manageriale, con le sue proprietà sul Lago Maggiore. Che siano
sempre state meta di visite è risaputo, ma la sua idea non è solo quella di tenere
curati prati, piante e fiori, quanto di inserirli a pieno titolo nel
mercato del turismo culturale . Quindi con un approccio da business aziendale,
più che con una visione conservativa come c’è sempre stata. Interessante e al
passo con i tempi, se si considera che
la generazione dei 35-45enni con figli è molto orientata verso questa forma di
turismo. Ora Isola Madre e Isola Bella insieme alla Rocca di Angera, sempre dei
Borromeo, fanno parte di un network a cui
si è aggiunto a luglio il Parco di Villa Pallavicino. Nato come dimora privata
nel 1855, poi acquisito dalla famiglia genovese Pallavicino che trasformò la villa e ampliò il parco,
divenne un museo faunistico aperto al pubblico nel 1956. Oltre a una collezione
di alberi con fioriture spettacolari e piante anche in estinzione ci sono
daini, zebre, pavoni (il bianco della foto è a Isola Madre, uccelli esotici.
Negli ultimi tempi, nonostante i 60mila visitatori l’anno, la villa era in agonia. Non venivano rinnovate le
piante. Cosa invece importantissima per attrarre un pubblico sempre più
esigente. Come ha spiegato Gianfranco Giustina, curatore dei giardini Borromeo
che è stato recentemente insignito della medaglia di miglior giardiniere al
mondo dalla Royal Horticultural Society britannica. Oltre a seguire
l’organizzazione dei giardini, Giustina viaggia ogni anno da un continente
all’altro alla ricerca di specie nuove, studiandone la possibile
acclimatazione. Ma l’innovazione non si ferma qui. Nel progetto rientra il
riadattamento delle case dei pescatori per farne piccoli negozi o caffetterie per soste
gourmet. Un altro obiettivo è quello di rendere visitabile il circuito per almeno
dieci mesi l’anno. Includendo l’autunno che può avere l’attrattiva del foliage e dei suoi colori. In programma visite guidate su prenotazione
anche fuori orario d’apertura, e pacchetti di due notti, chiamati week end del principe, in una casetta sul
lago completamente ristrutturata. E poi
naturalmente la possibilità di organizzare eventi, matrimoni, feste.Insomma una
serie di iniziative destinate a creare anche nuovi posti di lavoro, proprio
come un’azienda in crescita.
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