martedì 23 maggio 2017

PIANO PIANO MA...



C’è chi ha suonato in mezzo a un prato, chi da un fioraio, chi in una libreria, chi in un ostello, chi  nel passaggio sulle rotaie dismesse che unisce  Porta Genova a Via Tortona (foto al centro), chi in scuole, chi in banca. I più hanno suonato in giardini, chiostri, cortili e qualcuno, ma pochi, anche sul palcoscenico di un teatro. Da venerdì a domenica Milano   è stata invasa da pianoforti a coda, mezza coda, verticali e perfino toy, pianoforti giocattolo tanto amati da John Cage. Per una cinquantina di questi a Piano Center
(la Gam di Via Palestro), Michael Nyman ha composto una nuova versione del suo  Danubio blu. Un buon modo di ascoltare musica, con l’opportunità di scoprire luoghi della città chiusi, irraggiungibili o impensabili. E tutto con la complicità di una vera primavera 
e cielo terso. Svariate le performance, come la maratona di Nicolas Horvath che ha suonato  Philip Glass, per festeggiarne gli 80 anni,  dalle 10 alle 21 di domenica. Alla Fondazione Prada, nella zona coperta sul retro della  palazzina dorata. Al teatro Burri a Parco Sempione sempre Michael Nyman si è esibito  alle 5,30 e non per pochi intimi. Si parla di  1800 mattinieri (o tiratardi). Si  sono aperte ville e associazioni private come il Mamu Magazzino Musica di Via Soave,  spazio con tappeti, divani, libreria  e il calore di una casa. Ma si sono scoperti anche teatri di cui pochi conoscevano l’esistenza,  come la Santeria Social Club. Anche l’hinterland è stato coinvolto. Non rientrava in Piano City, ma la musica, suonata soprattutto al piano, è stato il filo conduttore di Donne di corte, donne in corte al teatro l’Oasi di Locate Triulzi, con la creativa regia di Luisa Gay.  Un omaggio, senza retorica, a Cristina Belgioioso, che a Locate viveva, e un ricordo delle grandi donne  dell’800 da Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone, a Sissi imperatrice d’Austria. Storie  raccontate  da Claudio Gay, con le parole o le musiche da lui suonate al piano di Rossini, Mozart, Wagner, Shubert, Strauss, o  cantate dalla splendida voce di Albertina del Bo. Con il contorno  dei pettegolezzi in dialetto delle donne in corte, bravissime attrici dilettanti. Trascinante il coro con Va' Pensiero e La bella Gigogin.

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