Come
sono lontani i tempi in cui i saldi
duravano pochi giorni ed erano attesi come una ricorrenza. Pochissimo
pubblicizzati avevano comunque un grande seguito per una sorta di passaparola
carbonaro. In qualche negozio si parlava addirittura di file con prenotazione. Si configuravano come
eventi, a cui era un must partecipare. Indipendentemente dall’acquisto
vantaggioso. C’era anche chi, proponendo un abbigliamento classico, pur di
essere presente alla kermesse recuperava ignobili fondi di magazzino, gli
stessi ogni anno. L’importante era partecipare, non vendere. Ora i saldi sono quasi continui, salvo piccole interruzioni. Gli stagionali restano comunque i
più frequentati. Quelli che un tempo iniziavano a febbraio ora sono a gennaio,
o a fine dicembre, alla faccia dell’acquirente last minute del 24. Intorno
fioriscono ulteriori promozioni invoglianti: “Tutto a… tot euro”
“Ribassi del 50, 60, 80%”. “Ogni giorno il prezzo scende” formula importata dai
department store americani. C’è chi gioca con le aperture, dalla domenica
all’orario continuato fino alle 2 di notte.
Il
primato dell’originalità spetta sicuramente a Desigual, che nei suoi monomarca in giro per il mondo punta su happening
provocatori, in cui viene richiesto di liberarsi degli abiti. Da New York a
Tokyo, da Parigi a Madrid migliaia di persone hanno passato notti in sacco a
pelo per entrare per primi seminudi alle 8 del mattino. Quest’anno il negozio
scelto è quello di via Torino a Milano, e la nudità è all’insegna del "red".
Domani, lunedì 5 gennaio, i primi 100 che si presenteranno con indumenti intimi
rossi, verranno vestiti gratis dalla testa ai piedi. I tre clienti con
le mises, maschili o femminili, ovviamente rosse, più creative saranno
immortalati su Facebook e per
tutti ci saranno T-shirt e buoni sconto.
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