Quanti
sanno che Modenantiquariato è la più “longeva” e visitata fiera
dell’antiquariato in Italia? Pochi, e forse neanche i modenesi. Molto strano anche perché Modena è
piena di ricchezze artistiche con tre di queste, il Duomo Romanico, la
torre Ghirlandina e Piazza Grande, dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Per Philippe
Daverio, che ha scelto di sostenere la
manifestazione, è un problema di comunicazione, o meglio di identità, non ci
sono elementi che la rendono facilmente percepibile. “Perché la comunicazione
passa attraverso gli stereotipi”. Anche l’Accademia di Modena, un gioiello a
livello europeo, non ha mai avuto il giusto riconoscimento. E quindi questo salone, che secondo Daverio
come tutte le fiere dell’antiquariato in Italia si trova sulla direttiva della
A 1 fra Milano e Roma, ha subito lo stesso destino. Ma per questa 29esima
edizione, dal 14 al 22 febbraio,
potrebbe esserci una svolta.
Intanto ci sarà in contemporanea l’anteprima
della mostra dedicata alle affinità di due eccellenze modenesi, Enzo Ferrari e
Luciano Pavarotti, e poi verranno
esposte, sempre in anteprima, alcune delle meraviglie della Galleria Estense, che
dopo i danni del terremoto verrà finalmente riaperta al pubblico a fine maggio.
Accanto alla Mostra di Antiquariato, con capolavori come il Genio
Rezzonico, un grande busto in gesso (165 cm di altezza) di Antonio Canova (v.foto) o un ritratto di Francesco I d’Este del Guercino,
ci sarà Excelsior, rassegna dell’arte italiana dell’Ottocento con opere dalla
fine ‘800 ai primi ‘900 e Petra, salone di antiquariato e decorazione
per parchi e giardini. Dove trovare
vasi, sedili, panche, statue, cavalli(v.foto in alto), fontane in pietra secolari, ma anche
oggetti e arredi per esterni di design attualissimo.
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