martedì 24 giugno 2014

UOMINI E NO


 Lika
Per chi ha avuto l’impressione, in queste sfilate milanesi, di collezioni “troppo prodotto”, oggi forse si è ricreduto.  Anche se  il sartoriale-sportswear si conferma protagonista, i coup de théâtre non sono mancati. Nel bene e nel male.  Nel bene è stata l’uscita finale  di Ermanno Scervino con  i modelli in giacca da camera o vestaglia di seta a pois bianchi su fondo nero . Così chic, sexy e per niente  decadenti, che molte donne per un attimo hanno sognato di trovarseli a casa aprendo la porta. Sono i dandy metropolitani  che invece di costumi da bagno e camicie preferiscono  indossare impeccabili parka e parka gilé con interni  fluo arancione, verde, giallo  e bluette.
 Tom Rebl
Meno sofisticato, meno intrigante, con un suo sex appeal, ma più basic, il play boy di Miami proposto da Roberto  Cavalli. La sua auto è una Ferrari Daytona anni Settanta che troneggia  sulla maxi passerella. Vive in spiaggia o di notte. Per lui ci sono leggerissimi cotoni stampa pitone e coccodrillo, anche in abbinamento, per pantaloni e camicie, giacche e bermuda effetto lamé, larghissimi bragoni stampa a pappagalli su fondo bianco. Da Frankie Morello i due stilisti  propongono tutti i pezzi del guardaroba classico maschile, ma completamente stravolto, secondo il loro DNA, nelle stampe e nei colori. Sempre pronti a dare messaggi attraverso gli abiti  questa volta vedono l’arte come mezzo per combattere l’apatia intellettuale. Make art not war sentenzia la  T-shirt e quasi dappertutto compaiono riproduzioni di antiche statue italiane confuse con stampe colorate.  Per la seconda volta sfila a Milano il coreano Kang Dong Jun, il suo marchio si chiama un po’ cacofonicamente D.Gnak, cioè il suo nome al contrario.  Con un approccio alla moda  decisamente intellettuale, mette insieme  minimalismo e rigore orientale e tagli e couture occidentale,  futuribili nylon con reti catarifrangenti e  tessuti classici. Le giacche sono perfette con profilature e dettagli chic, i pantaloni hanno linee spesso eccessive, come i bermuda gonna. Anche  Tom Rebl, tedesco e italiano di adozione,   mette insieme Oriente e Occidente. Dall’India prende i sari vintage in broccato di seta per  completi e dall’Occidente i chiodi da motociclista.  Grande varietà nei pantaloni, a cavallo basso, fluttuanti, stretti in fondo, alcuni al limite del portabile. Insieme all’uomo sfila una capsule collection  donna di 25 modelli.   
Molte collezioni per la donna anche al Salone White di Via Tortona.  Marchi emergenti, altri ben consolidati ma  tutti  con dei progetti di ricerca. Soprattutto negli accessori.  Da Ann   Demeulemeester con le sue scarpe inedite, per uomo e per donna,  come il sandalo con tacco e profilatura di pelliccia. Alla presentazione-installazione di Marsell, con i suoi modelli di archivio.   Lika propone  cappelli in pvc con veletta, o in paglia con calotta in tela a cui sovrapporre un altro in PVC e per l’uomo il cappello da baseball,  in canapé rigato con interno in paglia, per un fresco assicurato.    

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