Una magnolia fiorita che fa da sfondo al flacone di un profumo, non è un’idea straordinaria, specie se nelle sue “note olfattive” compare il bianco fiore. Ma che con un abile
gioco di photoshop, seduta su un
petalo, ci sia una donnina cartoons che ha i tratti della
creatrice dell’essenza, non è così scontato. Si chiama .mito. proprio con il punto, prima e
dopo, ed è l’ultima eau de parfum del naso svizzero Vero Kern per celebrare il
quinto anniversario di vero.profumo, il suo piccolo e raffinato brand
artigianale. Il disegno che la ritrae con occhialoni da sole e stivali, seduta
sul petalo, è preso dallo storyboard dell’ironico cartone animato realizzato
dalla graphic designer georgiana
Sofo Berdzenishvili.Da settembre, dopo la presentazione a Pitti
Fragranze, sarà sul web. Perché è
attraverso la rete che le
fragranze di Vero Kern hanno incominciato a essere comunicate e a farsi
conoscere. Per questo tutti i nomi portano il punto, prima e dopo. I precedenti si chiamano.kiki. .onda. .rubj. Il nome
è scritto su un cartellino tondo da pacco, appeso a un prezioso, e più tradizionale, flacone
vagamente anni 40, opera di una vetreria artigianale.
Comunicare
le emozioni è l’obiettivo che si pone Vero quando crea una fragranza. Per esempio
.mito. è un omaggio all’Italia. L’ispirazione le è venuta nei giardini di Villa
d’Este a Tivoli, per un mix di
bianco e di verde che l’ha riportata all’infanzia “..al giardino popolato di
personaggi e piccole statue in cui fantasticavo da bambina. Ma soprattutto, mi
ha conquistato l’odore delicato dei fiori d’arancio….quello dell’acqua nelle
vasche, dei fiori bianchi, dell’erba, dell’umidità…” E così ha trasmesso la sensazione di bianco con gli agrumi,
la magnolia, il gelsomino e quella di verde con il giacinto, il muschio, il galbanum.
vero.profumo è uno dei sofisticati marchi di Campomarzio 70, nato negli anni 40 con il negozio romano, a due passi dal Pantheon.
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