Vista così in fotografia sembra un’installazione, ovviamente interattiva, data la presenza dell’umano, del Fuorisalone di Milano. O di un’altra scenografica mostra in qualche parte del mondo. Non è virtuale, esiste e non è stata progettata e costruita dall’uomo. Si trova in Spagna, in Andalusia ed è la Geoda Gigante di Pulpì, piccolo centro di 8 mila abitanti non lontano da Almeria. E’ considerato il più grande geode d’Europa e uno dei più importanti del mondo. Da qualche tempo è stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 95° Consiglio del Patrimonio storico della Spagna, riunitosi a Murcia.
Si trova a 60 metri di profondità all’interno della Mina Rica, una miniera di ferro e piombo, chiusa da anni, della Sierra de Aguilon ed è stato scoperto nel 1999 durante un’escursione del Gruppo mineralogista di Madrid. Ma che cosa è un geode? E la cavità di una roccia magmatica rivestita da enormi cristalli di gesso. Nella Geoda di Pulpì i cristalli sono particolarmente lucenti e con dimensioni da record, otto metri di lunghezza per due metri di altezza e undici di diametro. E tutti benissimo conservati, nonostante siano il risultato di un processo di carsificazione durato cinque o sei milioni di anni. Altra caratteristica che rende eccezionale la Geoda di Pulpì sono le dimensioni. Si presenta, infatti, come una grotta che può ospitare al suo interno fino a dodici persone. Chiusa al pubblico fino a qualche anno fa, si può ora visitare in gruppi di massimo 12 persone. Il tour dura circa 90 minuti. Dopo una visita alle gallerie della vecchia miniera, si scendono 164 gradini e si raggiunge il geode.