giovedì 20 marzo 2025

CREATIVITA' AL POTERE

Fa piacere, in un momento in cui chiunque scatta foto con il cellulare, sentendosi Avedon e facendo temere per il futuro della fotografia, visitare una mostra come il Mia Photo Fair. Dove  si capisce che solo la creatività può fare la differenza, per continuare a considerare la fotografia come arte. La quattordicesima edizione, sempre organizzata da Fiere di Parma, con vari sponsor, si tiene da oggi al 23 marzo al Superstudio Più. Come hanno detto in molti, una location perfetta, perché all’illuminazione artificiale si aggiunge quella della luce primaverile dell’esterno, ideale per cogliere le sfumature. 






Ben 114 gli espositori,77 le gallerie di cui una buona parte straniere. Interessante la varietà di proposte, dai grandi classici come la Marilyn di Eve Arnold a foto di nuova concezione. Come le nature morte di Simona Ghizzoni, dove l’influenza caravaggesca è fortissima. Con frutta, fiori ma anche animaletti alcuni veri, altri giocattolo, per ovvie ragioni di movimento. L’ungherese Zoltan Tombor fotografa donne con lo sguardo, gli abiti e la posizione dei ritratti quattrocenteschi, ma con una cuffia wireless in testa (in alto a sinistra).  La galleria milanese Arte in salotto presenta due nuove Flying Houses del parigino Laurent Chéhère. Appassionato di cinema, l’artista propone due opere: The duellist mix di film con immagini assemblate con la tecnica del photocollage.  E La piscine dove ricrea l’atmosfera e l’ambientazione del film di Jacques Deray, giocando con il surreale di una piscina verticale a fianco della quale è steso Alain Delon e lavora la troupe cinematografica (in alto a destra). Sbalorditive le Visioni Ibride dell’artista statunitense Sandy Skoglund (al centro).  Tra le attrazioni della galleria ThepoolNYC di Milano, una collezione di foto posate di anonimi del 1800,
 di Pierrot, il primo genderless della storia, interpretato, infatti, sui palcoscenici da uomini e donne. Insieme alle foto–ritratti di Harriet Tannin (1929-2009)tagliuzzate e intrecciate. Per rispondere con spirito e femminismo a chi diceva che le donne non possono far le fotografe, ma si devono occupare di cucito e intrecci. Tutt’altro genere l’interno pompeiano di Luigi Spina ospite del Media Partner AON, azienda leader nei servizi professionali. O ancora il progetto fotografico Another America dell’artista inglese Phillip Toledano da Talullah Studio Art, che invita a riflettere sui rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale (in basso). Non è frutto dell’intelligenza artificiale la foto vincitrice del Premio BNL Bnp Paribas di questa Mia Photo Fair, Serafina at Table  dell’inglese Nick Brandt della galleria Willas di Stoccolma. Racconta dei cambiamenti climatici, con una ragazza a tavola sott’acqua tra i pesci, che era realmente in apnea. Da non perdere alla My Own Gallery, la piccola galleria all’ingresso del Superstudio Più, Dream Role, mostra-evento dedicata alle foto del regista cinematografico inglese Peter Chelsom

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