La Cina è vicina, certo. Ma a Milano, non ci di aspetta di vederla in un quartiere residenziale di villette. A poche centinaia di metri da Viale Monte Rosa circondata da un muro e una cancellata c’è una villa. E’ Villa Da Vinci e il Da Vinci è proprio lui, normalmente chiamato Leonardo. Basta dare un’occhiata al palazzo nel parco per rendersi conto che si tratta di una costruzione quattrocentesca. Qui ha vissuto il sommo artista nel suo soggiorno milanese, ospitato da Ludovico il Moro, suo grande sostenitore. Dopo secoli di passaggi di proprietà e anni di abbandono, La Cascina Bolla, questa uno dei suoi ultimi utilizzi, è stata acquistata da Gordon Gu, un imprenditore cinese innamorato di Leonardo Da Vinci.
Ora sia il vecchio palazzo, sia l’aggiunta degli anni Cinquanta sono stati ristrutturati. Le due parti sono collegate da un volume vetrato, da cui si entra nella hall. All’interno, aperta al pubblico per il Fuorisalone, un ‘esposizione di mobili particolarissimi. Dire fusione di Oriente e Occidente è semplificativo e sminuente. C’è una ricerca di materiali strepitosa, una lavorazione artigianale accuratissima. I riferimenti alla Cina, anche se esasperati, non pregiudicano la razionalità e la funzionalità di un divano, piuttosto che di una lampada o di una sedia. Ogni tanto su qualche pezzo d’arredo c’è un riferimento a Leonardo. Che sia il suo busto che sporge sul fianco del divano o l’Uomo Vetruviano intagliato sul tavolo di cristallo. Ma i riferimenti all’arte non si limitano a questi. Ecco la Venere di Milo in cristallo, quasi a grandezza naturale. Lampadari con inserti d’oro, che si muovono, vere e proprie installazioni. Qua e là piccoli riferimenti alla Cina, come i cavallini d’oro e cristallo sul camino o ancora le decorazioni sui tappeti. Molte le sculture di animali in cristallo, trattato in modo particolare. Ma tutto in una versione assolutamente innovativa, quasi futuristica. Non manca il poetico. Nel giardino, le sedie in cristallo hanno inserito, nei braccioli e nella seduta, dei petali di rosa che sembrano appena caduti dalla pianta vicina. La sorpresa e la meraviglia si alternano. Niente è scontato. Dal primo piano al pian terreno, alla cantina dove su due stand sono appesi i giubbotti e le giacche, sempre di produzione di Gordon Gu. Domani è l’ultimo giorno per le visite. Dalle 10 alle 18. L’indirizzo è Via Paris Bordone 9, Milano.
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