martedì 22 ottobre 2019

INASPETTATE CONTAMINAZIONI


Se qualcuno vuole farsi un’idea di quanto il fenomeno delle contaminazioni stia prendendo campo, il festival del Viaggio, a Biella fino al 12 gennaio, è il luogo deputato. Basta vedere la varietà di mostre distribuite nei tre palazzi del Piazzo. Al Palazzo Gromo Losa, si scoprono linguaggi dell’arte e della fotografia diversi da quelli di Palazzo Ferrero. A cominciare dall’atélier nomade e stanziale di Stefano Faravelli, dove l’artista mette insieme in cornici ad hoc, suoi carnet de voyage  con disegni realizzati en plein air, testi di botanica, bestiari, rielaborati con scritte di grande humour e creatività. Si parla di tecniche miste, di tempere e acquerelli su carte speciali piuttosto che su moleskine(foto in basso). Maurizio Vezzoli parte da immagini in bianco e nero delle Eolie per arrivare a quelle a forti colori della cucina, altrettanto colorata, delle isole. In 4X10 quattro fotografi di quattro diverse età ritraggono quattro luoghi del mondo lontani tra loro: dal periferico quartiere milanese dell’Ortica alle colline del Monferrato astigiano, dal Maranhao il più povero stato brasiliano, a fonderie e fabbriche del Madagascar. Viaggio e artigianato è la contaminazione della piccola mostra Baton de voyage curata da Nurye Donatoni dell’Institut Valdotain de l’Artisanat de Tradition (foto in alto). Nei saloni con trompe l’oeil di Palazzo La Marmora è di scena la moda con Sixforsix, che  contamina appunto moda, cinema, video. Attraverso sei personaggi, viaggiatori per lavoro e passione, racconta versatilità e raffinatezza di un marchio mito del biellese, il Lanificio F.lli Cerruti 1881. Ecco ripresa nella vita londinese la stilista di cappelli Sarah-Ann Murray. Tra calli e canali veneziani Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia e biellese. Tommaso Spadaccino, altro biellese promessa della danza, è ripreso mentre balla a Milano tra l’Accademia della Scala dove studia e la galleria. Ritratto a Biella, la sua città, Alex Gariazzo musicista e chitarrista. E’a Parigi Eric Charles–Donatien artista della piuma con cui caratterizza décolletées e sneakers. A Stoccolma s’incontra il giovane influencer disabile Emil Levin. Dopo aver visto i video, il visitatore è invitato nella sala attigua per indovinare tra i completi sui manichini, quello creato dai creativi del Lanificio per ognuno dei sei. Se per l’unica donna, per il più classico Barbera o per il ballerino alla ricerca della massima vestibilità il gioco è semplice, non lo è altrettanto per gli altri, ma le colonne e un pannello con foto e caratteristiche di ognuno dei personaggi danno le risposte (foto al centro). Assolutamente da vedere la piccola sala con appesi, come quadri, gli scampoli di tessuti. Da sollevare uno a uno per scoprire sotto frasi sul viaggio, scritte da celebrità e anonimi.


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