giovedì 29 agosto 2019

HOT RED CARPET



Sempre più difficile la vita dei cinefili. Ma anche di soddisfazione. Il riferimento è la 76° Mostra del Cinema di Venezia, dove il caldo non perdona e l’accessibilità a proiezioni, conferenze stampa, presentazioni, è continuamente minacciata da code inesauribili, sovrapposizioni di eventi, orari stringati. Ma già dal primo giorno l’atmosfera è coinvolgente, sia come qualità dei film, sia come cornice. Solito red carpet  preso d’assalto con fans sempre più fanatici e star sempre più generose a rilasciare autografi e concedere selfie.  Temperature elevate  fino a tarda  ora, che vedono  nella mitica strada tra l’Excelsior e il Palazzo del cinema affiancarsi, nella stessa folla, ragazze in mutande e top, uomini in canotta e bermuda e signori in smoking, i più audaci  con giacca in mano, e signore sempre più affaticate su tacchi 12 nascosti sotto gli scollatissimi(meno male) lunghi da gran sera. Film d’apertura in odore di Leone La Verité  del giapponese Koreda Hirozaku. Protagoniste Catherine Deneuve nella parte di un’attrice famosa, in una delle sue migliori interpretazioni, affiancata da Juliette Binoche, figlia trascurata che arriva a Parigi da New York, dove abita, con un bravissimo Ethan Hawke, nel ruolo del marito alcolizzato e mediocre attore e la loro deliziosa bambina. Dialogo sostenuto, film nel film, perché l’attrice recita, battute da commedia, in un contesto che sfiora la tragedia. Dove convivono, odio represso, ambizioni sfrenate, egoismi, rancori, segreti, verità mai svelate  con flash  di sottile ironia, che obbligano a pensare. Ottimo, e non solo per il forte messaggio, The perfect candidate, di Haifaa Al Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita, e uno dei due registi al femminile sui ventuno della Mostra. Mentre si parla di donne condannate perché guidano di l’automobile, la storia di una giovane medico che si candida alle elezioni del consiglio comunale, sfidando tutte le convenzioni. Tifo e acclamazioni da stadio per Brad Pitt, uno dei primi ad arrivare al solito imbarcadero dell’Hotel Excelsior. In un incomprensibile cappello con visiera alla conferenza stampa del film Ad Astra, di James Gray in cui è un astronauta che va nello spazio a ricercare il padre, anche lui astronauta (Tommy Lee Jones). Già un primo premio, Leone d’oro alla carriera, assegnato oggi, secondo giorno, a Pedro Almodovar con proiezione a seguire di Donne sull’orlo di una crisi di nervi, il capolavoro che l’ha rivelato.

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