lunedì 17 dicembre 2018

RACCONTI DI NATALE




Questo Natale si sono venduti meno giocattoli che nel 2017. Non è una sorpresa, ma un trend in atto da tempo. Come motivazione il calo degli acquisti non regge, visto i numeri di altri settori, al primo posto cibo e vini. Che i bambini siano meno, perché ne nascono meno, può incidere, ma non in forma così alta. Quali allora le ragioni? Bambini più trascurati? Per quanto dickensiana e quindi natalizia, la risposta non può essere presa in considerazione. Interessi dei bambini per altri settori? Le cifre spese per l’abbigliamento degli under 14 e i videogiochi sembrano suffragare questa ipotesi. Ma cosa ne sarà di Babbo Natale? Niente paura, nei centri commerciali continua a essere una figura fondamentale. Le letterine per lui, forse trasformate in mail o sms e cosparsi di faccine, ci sono ancora. Quanto al viaggio a Rovaniemi, la casa di babbo Natale, è una meta sempre più gettonata.  Ma se è il vecchio è a Rovaniemi, dove viaggia in sontuose limousine, chi sono tutti quelli che per le strade di Cinisello Balsamo, Catania, Piacenza, Porto Empedocle se ne vanno in giro distribuendo dépliant o portando giocattoli? Come si può riuscire a spiegare a bambini, sempre più scafati, il concetto del replicante, senza fare cenno ai mistificatori? Forse non se lo chiedono neanche, perché hanno capito che è tutta una questione di business. Ma se il Natale non è più la festa dei bambini, di chi lo è? Degli adulti naturalmente. Delle mille iniziative, la maggior parte sono dedicate agli over 14. A Milano il Villaggio delle Meraviglie nei Giardini Pubblici ha la cassetta per le letterine e un Babbo Natale  a disposizione, ma il patinoire è frequentato da adulti. Al taglio del panettone da Guinness dei Primati  (332 chili e un diametro di 115 cm.), firmato dallo chef chocolatier Davide Cremaschi, c’erano soprattutto i grandi. Gli stessi che in Galleria guardano ammirati l’albero di Swarovski(foto al centro). O cercano di capire le strane scritte sul video-albero del le Darsena. Per non parlare poi delle luminarie di 
Torino e Salerno. Vere mostre d’arte, non a caso si chiamano Luci d’artista. Sono nei cortili, nelle vie, nelle piazze. A Torino  in 
Piazza Palazzo di Città c’è il Tappeto Volante di Daniel Buren. Proiettate in Piazza Carignano le geometrie di Mario Airò. Nicola De Maria in Piazza Carlina ha trasformato i lampioni in alberi con nidi e fiori. C’è un abete di cristallo in Piazza S.Carlo (foto in alto). A Salerno in Piazza Flavio Gioia c’è un tempio di Poseidone fatto  con le luci, mentre in piazza Cavour, sempre in omaggio al Mediterraneo, delfini luminosi saltano su onde altrettanto luminose. E poi ci sono i mercatini, presi d’assalto con cifre record. Come quello di Trento con 92 casette che propongono artigianato (forse qualche giocattolo)e gastronomia locale e naturalmente luci, luci, luci. Non d’artista ma d’effetto (foto in basso).

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