martedì 11 settembre 2018

L'ARTE E' L'ANIMA DEL COMMERCIO


Anche se siamo alla quinta edizione del Fashion Film Festival, fondato  e diretto da Constanza Cavalli Etro (a Milano dal 20 al 25 settembre), qualcuno potrebbe ancora pensare che l’advertising sia l’elemento prevalente. Si sbaglia. Certo i committenti dei corti sono per la maggior parte brand del settore. Ma il commerciale è secondario e soprattutto non c’è niente della frivolezza della moda, a meno che si voglia considerare frivolo una tendenza al bello, all’attenzione ai dettagli, alla luce, ai colori, alle inquadrature. Non è un caso che la giuria che seleziona i 200 film in concorso per il premio, peraltro già passati da una prima selezione tra gli 800 inviati da 50 Paesi del mondo, sia composta da art director e collaboratori di prestigiose riviste, ma anche da curatori d’arte e fotografi di fama internazionale. La caratteristica di questa edizione poi punta soprattutto sul presente, su quello che sta succedendo, al contrario dei festival passati che parlavano  di futuro, di surreale, eccetera.I film selezionati sono quelli che interpretano la realtà  quotidiana nel modo più innovativo. Cosa difficile e che richiede una grande sensibilità, oltre che un notevole  spirito di osservazione. Tra i temi principali quello della diversità e dell’identità. Fuori concorso la serie Elle che indaga sulle figure femminili e il Green, con il documentario Riverblue diretto da David McIlvride e Roger Williams. Molto coraggioso, racconta il processo produttivo dei capi d’abbigliamento, che in certi Paesi è una delle maggiori cause d’ inquinamento dei fiumi .  Dietro, l’intento di responsabilizzare sull’argomento per ritrovare un futuro sostenibile. Ad aprire il festival il 20 settembre un documentario sulla vita di Alexander Mc Queen. Tra i film, i divertenti corti di Wim Wenders  per Jil Sander (nella foto in alto un momento di Paternoster con spunti da versione Terzo millennio del vaudeville). O il quadretto di giovani del regista nigeriano Dafe Oboro per il brand, sempre nigeriano, Mowalola Studio(in basso). Interessante e ironico anche il film manifesto con sei giovani registi italiani che intorno a un tavolo stabiliscono le regole del fashion film perfetto (al centro). Le proiezioni sono dal 21 al 24 settembre all’Anteo Palazzo del Cinema di Via Milazzo. L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti.  La premiazione, invece a inviti, è il 25 al Teatro dell’Arte.

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