martedì 19 dicembre 2017

L'ABITO NON FA IL MONACO


Ma lo racconta. “Gli abiti raccontano le vicende delle persone che li hanno indossati e le loro scelte. Il caso più rappresentativo  sono gli abiti da sposa. Niente di più effimero, perché dura un giorno, eppure è l’abito più conservato”. Così dice Barbara De Dominicis  che con Ilaria De Palma e Gian Luca Bovenzi  ha curato Outfit ‘900. Abiti per le grandi occasioni nella moda di Palazzo Morando, a Palazzo Morando di Milano, da domani al 4 novembre 2018. Da vedere 23 abiti femminili, alcuni completi dei loro accessori, dal 1900 al 1990. Per lo più generosamente messi a disposizione del museo dalle proprietarie, ma più spesso dai loro eredi, sono tutti per grandi occasioni. Da quelli da sera per gala, feste e prime teatrali a quelli da giorno, per matrimoni, cerimonie  e pranzi importanti. Lo  spiegano anche attraverso foto, date dai donatori o ritrovate negli archivi. “L’abito comunica a chi lo osserva un linguaggio ed è questo che la mostra vuole fare vedere” prosegue De Dominicis. Anche se di alcuni non si sa il nome della proprietaria,  rivelano comunque delle storie. Come i due sontuosi vestiti da sera di Worth. Di alcune famiglie ci sono  modelli appartenuti alla nonna, alla mamma, alla figlia, le tre generazioni di un secolo.  C’è un abito di chiffon azzurro di una sarta italiana, che è stato indossato da una signora nel 1948 e  nel 1971 dalla figlia per l’ingresso in società a 18 anni. Attraverso gli outfit si raccontano la storia e i cambiamenti epocali.  Dal completo da gran pranzo del 1900 con gonna ampia e bustino ricamato del 1900 (foto in alto)  fino  al blouson  di chiffon blu di Krizia del 1988 o  al lungo di Giorgio Armani indossato da Glenn Close sul red carpet degli Oscar nel 1994.  Il tutto passando per abiti molto connotati,  come  quello di Worth del 1922 creato per un ricevimento a corte Foto in basso). O il completo da sposa in velluto del 1937 o il lungo da sera drappeggiato del 1950  o il soprabito da teatro in tessuto damascato,con borsetta abbinata, del 1965. Alcuni sono stati conservati in perfette condizioni, altri rivelano degli aggiustamenti anche di mani non esperte,  due degli anni Venti  sono stati restaurati da Tessili Antichi. Ben studiata    l’illuminazione, realizzata in collaborazione con la rivista Elle Decor.

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