venerdì 21 ottobre 2022

WARHOL COLPISCE ANCORA

Non sono molti gli artisti contemporanei di cui si sono viste così tante mostre e in così tanti luoghi, come Andy Warhol. E non dipende certo dal suo essere stato artisticamente prolifico. Eppure capita ancora di scoprire in sue personali qualcosa di nuovo o, se già visto, raccontato con un allestimento in modo inedito. Andy Warhol. La pubblicità della Forma alla Fabbrica del Vapore di Milano, da domani al 22 marzo, è una di queste. Da vedere più di trecento opere suddivise in sette aree tematiche e tredici sezioni. Dai primi lavori come illustratore, soprattutto per la moda, negli anni ’50 fino alle opere degli anni ’80. Dai primi, tra l’altro, si scopre un suo straordinario tratto. Interessanti accanto a questi le didascalie con le osservazioni di Warhol. Alcune divertenti, come quelle sulla promozione di scarpe rapportate ai compensi. 





Ad aprire l’esposizione la BMW Art Car dipinta da Warhol (con tanto di video della sua realizzazione) perfetta per interrompere l’ovvietà delle varie Marilyn intorno. Straviste certo, ma sempre con qualche nuova caratteristica come del resto gli stravisti Mao. Comunque il concetto del ripetitivo concorda perfettamente con la concezione artistica di Warhol.  Che come dice di lui Achille Bonito Oliva, curatore della mostra con Edoardo Falcioni, è un vetrinista felice. Una definizione per niente sminuente, ma che mette in evidenza la volontà di Warhol di fare bene le cosetrasmessagli dal suo radicato calvinismo, per cui con la ripetizione riesce sempre a migliorare. A questo proposito il critico cita anche la sua aspirazione a essere una macchina per poter ripetere all’infinito. Con questo suo approccio il Raffaello della società dei consumi di massa americana, continua Bonito Oliva, riesce a dare dignità alla neutralità dell’immagine. Accanto alle più conosciute tele e serigrafie su seta, cotone e carta, molti dischi, un computer Commodore con sue illustrazioni digitali, anticipatrici dei NFT, le mitiche scatole di Brillo con un manichino che veste il marchio. Svariate foto polaroid con ritratti di personaggi più o meno noti e una macchina polaroid con la custodia in pelle con la sua firma. E poi ancora la ricostruzione sintetizzata della Factory con un troneggiante divano rosso (foto in alto). Un po’ effetto facile, ma giusta nel contesto, l’installazione con enormi fiori stile Warhol illuminati da luci cangianti (foto al centro). Andy Warhol. La pubblicità della Forma dà il via "a una stagione per la Fabbrica del Vapore di mostre e attività culturali all’insegna della sua nuova missione di centro d’arte contemporanea” ha scritto Maria Fratelli, dirigente Unità Progetti Speciali e Fabbrica del Vapore. Prossima tappa l’arte trasversale di Zerocalcare. 

  





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