Quanti almeno una volta nella vita
hanno ballato, nella solitudine della loro cameretta o con amici fidati,
sentendosi per qualche istante Nureyev o Carla Fracci? Gli uomini, magari,
nell’indossare una calzamaglia per lo sci, le donne con un abito importante o
semplicemente in camicia da notte. Ovviamente nella più sfrenata voglia di
parodia. Da questo a pensare di allestire uno spettacolo in un teatro il passo
è da giganti. L’hanno fatto e lo continuano a fare dal 1994 Les Chicos Mambos,
una compagnia fondata dal francese Philippe Lafeuille. Dal 2014 portano in
scena Tutu, una ventina di quadri che
evocano dal balletto classico sulle punte ai balli di sala, alle acrobazie, ai
concorsi di ballo, a manie, abitudini e tic di quel mondo. A interpretarli sei
uomini, quasi sempre vestiti da ballerina o comunque da donna, più un settimo
nell’ombra che rivela una sorpresa nel finale. La parodia c’è, ma non è
volgare, pesante, facile e non punta assolutamente sul fatto che invece di
fragili fanciulle nei tutu ci siano uomini muscolosi. I gesti, per quanto alcuni
irresistibili, sono sempre misurati, mai eccessivi, danzano con una
professionalità e una tecnica inattaccabile. E poi naturalmente ci sono le
coreografie curate come la regia da Lafeuille, i costumi superbi di Corinne
Petitpierre. Con l’ausilio solo di qualche piccolo oggetto si passa dalla danza
dei cigni al ballo intellettuale alla Pina Bausch, a un sensuale tango, alla danza maori. Per
quanto la danza sia oggetto di comicità, non si ha mai la sensazione di un attacco
insultante. Proprio perché domina l’autoironia e la scelta delle musiche, dal
Bolero di Ravel a Ghost, coinvolge e attenua le forzature. Straordinario il
finale o meglio una specie di bis dopo gli applausi, quando Lafeuille al grido
di “Tirate fuori il tutu che c’è in voi” spinge il pubblico a movimenti
all’inizio piccoli e di respirazione, che diventano sempre più intensi fino a
trasformarsi in un ballo corale. Tutu
in prima al Menotti Teatro Filippo Perego ieri, sarà in scena purtroppo solo
fino a domani.
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